I carabinieri temevano che i figli dell’infermiera fossero in pericolo
In un'intercettazione Laura Taroni lo avrebbe detto all'amante medico, ma lui l'avrebbe bloccata
Ha avvelenato il marito lentamente, somministrandogli farmaci dei quali non aveva bisogno, fino a quando non ha esalato l’ultimo respiro ed è morto. Ad ucciderlo non sarebbe stata la malattia (lo aveva convinto di essere ammalato di diabete, ndr) ma la moglie, Laura Taroni, l’infermiera dell’ospedale di Saronno che pur di togliere di mezzo gli ostacoli tra lei e il vice-primario Leonardo Cazzaniga, era disposta a tutto.
Gli investigatori iniziano a mettere sotto controllo i telefoni nel 2014 e uno dei primi dialoghi che intercettano li ha fatti sobbalzare: «Per te potrei uccidere anche i bambini» – avrebbe detto Laura Taroni all’amante che ha risposto “i bambini no”.
I carabinieri di Saronno e la Procura di Busto Arsizio, nella persona del procuratore capo Gianluigi Fontana e del sostituto Cristina Ria, fanno installare anche delle telecamere e dei microfoni dentro casa per controllare ogni movimento della donna tra le mura domestiche. Ora i due minori sono al sicuro, affidati dal Tribunale dei minori ad una casa famiglia.
E’ questo uno dei risvolti più inquietanti maturato durante l’inchiesta che questa mattina, martedì 29 novembre, ha portato all’arresto della coppia diabolica, l’infermiera senza scrupoli e il medico col delirio di onnipotenza.
I particolari che emergono superano ogni immaginazione, come il dialogo in auto tra uno dei due figli (che lei chiamava l’angelo blu e l’angelo rosso, ndr) e la mamma in cui parlavano dei modi per uccidere una persona. In ambito familiare si indaga anche su altre morti avvenute nel periodo a ridosso di quella del marito.
Non a caso gli inquirenti hanno chiamato l’indagine “Angeli e demoni”, come il titolo del controverso libro di Dan Brown.
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