Due medici su tre tacciono davanti al pm
Il primario del Pronto Soccorso Scoppetta e il responsabile dell'Emergenza Urgenza saronnese non hanno risposto alle domande della Procura. Spontanee dichiarazioni per Elena Soldavini
È stata una nuova giornata di interrogatori quella che si è svolta oggi nella caserma dei Carabinieri di Saronno in via Manzoni. Ad essere ascoltati sono stati alcuni degli indagati nella vicenda del medico Leonardo Cazzaniga, accusato di cinque omicidi, e dell’infermiera Laura Taroni, accusata dell’omicidio del marito.
A sfilare nelle stanze del comando saronnese è stato il medico del Pronto Soccorso Elena Soldavini, difesa dall’avvocato gallaratese Giovanni Pignataro, che si è presentata senza essere convocata per rilasciare spontanee dichiarazioni sulla vicenda.
Ha scelto di non presentarsi alla convocazione, invece, il primario del Pronto Soccorso Nicola Scoppetta (difeso da Massimo Pellicciotta) sul quale gravano accuse più pesanti in quanto avrebbe omesso, in qualità di pubblico ufficiale, di denunciare all’Autorità giudiziaria o ad altra autorità” i reati commessi da Cazzaniga e di aver comunicato agli infermieri dai quali proveniva la segnalazione sui trattamenti trerapeutici somministrati da Cazzaniga che la condotta del medico era da considerarsi corretta e che non vi era alcun nesso di causalità tra i farmaci infusi dal medico e la morte dei pazienti, aiutando Cazzaniga ad eludere le indagini. Non ha parlato neanche il responsabile dell’Emergenza-Urgenza dell’ospedale saronnese Fabrizio Frattini, difeso dall’avvocato Gianluigi Tizzoni, sul quale gravano le stesse accuse.
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