Morti all’ospedale di Saronno, escluse le associazioni e l’Ordine dei medici
Al tribunale di Busto seconda giornata dell'Udienza Preliminare nel processo a Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga: cinque ore per l'esame delle richieste di costituzione di parte civile
C’erano in ballo 34 richieste di costituzione di parte civile, ma alla fine ne sono state accolte solo 15 nel processo per le morti all’ospedale di Saronno e per la morte di Massimo Guerra. Una decisione che ha richiesto oltre cinque ore, quasi l’intera giornata di Udienza.
Nel processo “dell’ospedale di Saronno” sono imputati il medico anestesista Leonardo Cazzaniga (che è accusato di 5 omicidi) e la compagna Laura Taroni, infermiera, (a cui è stata addebitata solo la morte del marito Massimo Guerra). A loro si aggiungono anche dodici imputati tra medici e dirigenti che sono accusati di favoreggiamento e omessa denuncia.
A Busto Arsizio si teneva l’Udienza Preliminare, che era stata sospesa lo scorso 18 luglio: trentaquattro persone fisiche e giuridiche – tra cui associazioni di consumatori, Ordine dei medici e azienda sanitaria – avevano presentato la richiesta di costituzione di parte civile. Nella seconda giornata di Udienza Preliminare – che si svolge a porte chiuse – l’aula era meno affollata, ma il nodo delle parti civili ha impegnato il Giudice per le indagini preliminari Sara Cipolla per cinque ore e più.
Sono state ammesse come parti civili le famiglie delle quattro persone morte in ospedale a Saronno, oltre alla famiglia di Massimo Guerra, il marito dell’infermiera Laura Taroni. In totale si tratta di 14 persone. La costituzione di parte civile è solo per le accuse di omicidio, non per quelle di favoreggiamento e omessa denuncia (contestate ad altri medici e dirigenti dell’ospedale).
Ammessa anche Clelia Leto, l’infermiera di origini finlandesi che si oppose al “protocollo Cazzaniga” e che sarebbe stata minacciata dal medico (si costituisce appunto ora parte civile solo contro Cazzaniga).
Drastica invece la decisione sulle persone giuridiche: tutte le associazioni di consumatori sono state escluse, così come Sos Racket e l’Ordine dei medici.
Una posizione particolare è invece quella dell’Asst Valle Olona, l’azienda ospedaliera: è stata ammessa come parte civile solo per i danni patrimoniali ma non per il danno d’immagine, sulla base di una norma del 2008.
L’udienza preliminare è proseguita con l’esame delle eccezioni sulla competenza territoriale (per l’omicidio di Massimo Guerra, avvenuto in territorio comasco e secondo le difese distinto dal resto del quadro accusatorio) e sulla richiesta di incidente probatorio per le perizie psichiatriche.
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