Colacem contesta l’Antitrust: “Noi crediamo nella corretta concorrenza”
Il gruppo di Gubbio tra i maggiori produttori di cemento è tra quelli colpiti dalla sanzione dall'Antitrust e dovrà pagare oltre 18 milioni di euro. I vertici annunciano ricorso al Tar
Colacem spa, gruppo che produce cemento, con uno stabilimento anche a Caravate (Varese), ha ricevuto il provvedimento dell’autorità garante della concorrenza e del mercato con una multa di 18.273.751 euro una presunta intesa restrittiva della concorrenza nel settore cemento tra gli anni 2011 – 2016. In pratica, il Garante contesta ai maggiori produttori di cemento (qui l’elenco) di aver fatto un accordo «unitario e stabile nel tempo» per definire in maniera concordata, anche nel corso di riunioni associative, identici aumenti nominali del prezzo del cemento da comunicare anticipatamente alla clientela.
Complessivamente il garante ha comminato sanzioni per 184milioni di euro. I più tartassati naturalmente sono stati i colossi Italcementi con 84.052.057 euro, Buzzi Unicem con 59.793.072 euro e Colacem con 18.273.751 euro.
L’azienda di Gubbio ritiene le conclusioni dell’antitrust «destituite di ogni fondamento, non suffragate da alcun elemento di prova, inconsistenti e prive di logica economica».
Secondo i vertici di Colacem, la tesi di una presunta pratica anticoncorrenziale verrebbe contraddetta in modo incontrovertibile da un mercato italiano caratterizzato, negli anni citati, dal prezzo del cemento più basso d’Europa e da una forte conflittualità tra le numerose imprese presenti. Le conseguenze negative sulla marginalità delle aziende operanti in Italia sono certificate dai risultati economici dell’intero settore.
«Colacem non ha mai assunto condotte contrarie alla concorrenza – recita la nota stampa dell’azienda – operando nel rispetto di un codice etico di gruppo, da anni definito e approvato, nel quale viene ribadito che “l’azienda crede nella libera, leale e corretta concorrenza e orienta le proprie azioni all’ottenimento di risultati competitivi che premino la capacità, l’esperienza e l’efficienza. Ogni azione che possa alterare le condizioni di corretta competizione è contraria alla politica aziendale ed è vietata a ogni soggetto che per essa agisce».
Colacem presenterà ricorso al Tar, ritenendo di avere elementi sostanziali per ottenere l’annullamento dell’ingiusto provvedimento.
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