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“Ci restano solo i bambini”: nuova difficile missione del Claun Pimpa
È sulla via del ritorno Marco Rodari che ogni anno porta risate e stupore tra i bambini abituati a vivere in un clima di violenza
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Un altro viaggio per portare i sorrisi. Dopo anni di impegno, le missioni del Claun Pimpa rimangono sempre importanti.
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L’ultimo viaggio lo ha visto a Bagdad, sempre con il naso rosso, un mazzo di fiori, palloncini e tanta passione. Di fronte a lui , sempre bambini che chiedono di sorridere e divertirsi mentre la paura delle bombe convive nelle loro vite.
Anche nel messaggio di congedo dalla capitale irachena, pochi giorni prima di ripartire con il visto ormai scaduto, Marco Rodari, in arte Claun Pimpa, ha ribadito la necessità della sua presenza
« Da tanti anni, ormai, torno a Bagdad. Ma le condizioni sono sempre precarie. Lo stato islamico è stato sconfitto ma nulla è cambiato: gli attentati c’erano prima di Isis e a vedere quello che sta succedendo in questi giorni proseguiranno, purtroppo, anche dopo Isis. Le bombe continuano a scoppiare: non c’è “nessuna situazione”. La media è di 60 attentati al mese: è un’abitudine con cui la cittadinanza è costretta a convivere. In Occidente non arriva più nemmeno l’eco. Solo quando il numero delle vittime è ingente, ne parlano i giornali. Un attentato a Bagdad è come un incidente in autostrada in Italia. Capita, ci si ferma tutti, ma qualche ora dopo, sulla medesima strada, le auto riprendono a viaggiare regolarmente»
Nonostante i pericoli e le devastazioni, appena possibile Marco prende l’aereo con la sua valigia carica di magie: « Martirio dopo martirio, guerra dopo guerra, mi rendo sempre più conto che davvero ci restano solo i bimbi. E facendo salire alte al cielo le loro urla, le loro gioie, il loro entusiasmo, seminiamo in loro un sentimento di pace e in chi le ascolta un barlume di speranza!»
Marco è ormai sulla via di casa. Un altro capitolo della sua storia di amicizia con i bambini iracheni e palestinesi è stato scritto. Mentre già si prepara a scrivere nuove pagine.
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