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Il Tanistrofeo: il rettile carnivoro che popolava il Monte San Giorgio
Sabato 8 settembre al Museo dei fossili di Meride il professor Renesto parlerà della creatura misteriosa lunga sei metri
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Circa 240 milioni di anni fa, durante il Triassico Medio, una bizzarra creatura abitava nel Varesotto: il “Tanistrofeo”.
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Resti di questo rettile carnivoro, che poteva raggiungere i 6 metri di lunghezza, sono stati ritrovati in particolare al Monte San Giorgio, patrimonio mondiale UNESCO italo-svizzero riconosciuto per la sua eccezionale testimonianza paleontologica in ambiente marino del triassico.
Per parlare di questo strano rettile è in programma l’8 settembre alle ore 15 al Museo dei fossili di Meride,Via Bernardo Peyer 9, 6866 Meride (Svizzera) la conferenza “Il Tanistrofeo, l’animale più strano e discusso del Monte San Giorgio” a cura del professor Silvio Renesto, docente di Paleontologia e Paleoecologia, dell’Università degli Studi dell’Insubria e membro del Comitato Scientifico Transnazionale UNESCO per il Monte San Giorgio.
«È misterioso per il suo aspetto bizzarro che ancora fa discutere su quale fosse il suo ambiente di vita» spiega il professor Renesto. «Più della metà della lunghezza di questo rettile era rappresentata dal collo, molto rigido e costituito da sole 13 lunghe vertebre con poca mobilità relativa. Un corpo tozzo e una coda corta completavano questo strano animale. La forma bizzarra rende molto difficile ricostruire il suo modo di vita, alcuni lo interpretano come terrestre, altri come acquatico: forse una via di mezzo potrebbe essere la più verosimile. Infatti “Tanystropheus” non mostra alcun adattamento al nuoto in mare aperto e, avendo una limitata capacità di sollevare il rigido collo, è improbabile che vivesse sulla terraferma. Possiamo ipotizzare che vivesse lungo la linea di costa pronta a fiocinare i piccoli pesci che nuotavano numerosi nelle acque basse».
La conferenza è divulgativa ed aperta a tutti gli interessati.
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