I cinghiali vengono dal Ticino. “Entrano fino al centro del paese”
Dopo gli episodi a Golasecca, preoccupazione anche dalla vicina Coarezza. "Danni alle coltivazioni, gli agricoltori costretti a rinunciare al mais"
A Golasecca si affacciano nelle ville ai margini del bosco, ma a Coarezza i cinghiali già si spingono fino in centro. «Oramai arrivano fino in paese, sono arrivati fino a quella che chiamiamo la piazzetta del circolo» spiega Silverio Colombo, del comitato Vivere Coarezza.
«A Coarezza il problema non è nuovo: si era già cercato di porre rimedio un paio di anni fa con il Parco del Ticino» ricorda Colombo. Che da agricoltore (ma ha terreni sull’altra sponda del Ticino) ricorda l’impatto pesante che può avere anche sulle colture: «Tutti gli anni, o in primavera o in autunno, arrivano all’improvviso e devastano i prati. I contadini non seminano neanche più il mais, si è passato all’orzo o al tritticale, una sorta di frumento per uso zootecnico. Ma le aziende hanno bisogno anche di mais, per gli insilati» (nella zona di Coarezza e Golasecca ci sono ancora aziende attive nell’allevamento).
Come nel caso di Golasecca, l’area più esposta è quella a ridosso della scarpata del fiume: «Vengono su dai valloni del Ticino, anche se poi si muovono molto». La foto nell’articolo, scattata nella giornata di mercoledì, mostra la zona vicino al campo sportivo, all’ingresso del paese.
Come già a Golasecca, anche a Coarezza i cinghiali vengono visti come un problema emergente, ma soprattutto si segnala la mancanza di una strategia di contenimento. «La Polizia Provinciale non c’è più (il servizio di Polizia Provinciale, ora denominato Polizia Ittico Venatoria della Provincia di Varese a seguito di accordi bilaterali con Regione Lombardia, anche se ridimensionato rispetto a qualche anno fa, è attualmente costituito da 10 addetti con la qualifica di ufficiali o agenti di Polizia Giudiziaria ndr), il Parco non ha quasi più guardaparco» dice Colombo. «L’unica possibilità sarebbe dare la possibilità a cacciatori e proprietari di terreni di intervenire».
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