Boggio (Lasi spa): “Testa e qualità devono sempre rimanere in Italia”

Lasi spa, gruppo industriale di Gallarate che produce schede elettroniche per l'automotive, ha aperto le sue porte agli studenti della scuola media di Cassano Magnago "Ismaele Orlandi" nell'ambito del Pmi Day

Dalle pareti ai camici dei lavoratori, è il bianco il colore che riempie lo sguardo appena si entra alla Lasi spa di Gallarate. Oltre alla necessità di avere una pulizia degna di una sala operatoria per garantire la perfetta integrità dei componenti elettronici da installare sulle schede, c’è un notevole effetto estetico amplificato da una serie di messaggi motivazionali che riflettono i valori di questa azienda. Uno in particolare colpisce i visitatori ed è quello dedicato ai fondatori, Lina e Mirocle Boggio: «Per noi un sogno, per voi una realtà, per tutti una opportunità e per loro una soddisfazione».

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Oggi alla Lasi il sogno e le soddisfazioni continuano con la seconda generazione. «È stata mia madre a fondare la prima azienda di assemblaggio nel 1960» ha raccontato il presidente Giuseppe Boggio agli studenti della scuola media “Ismaele Orlandi” di Cassano Magnago in visita allo stabilimento di via Lazzaretto in occasione del Pmi Day organizzato dall’Unione industriali della provincia di Varese. «Qui produciamo schede elettroniche per il settore automotive – ha continuato Boggio – che richiede standard qualitativi molto alti per tutelare sicurezza e immagine dei prodotti. Le case automobilistiche determinano anche la quantità delle particelle di polvere tollerata sulla singola scheda».

Il paragone con la sala operatoria non è dunque esagerato. Alla Lasi i lavoratori hanno un’attenzione quasi maniacale alla qualità. Usano guanti per non contaminare i prodotti con il sudore, calzano appositi dispositivi per scaricare l’elettricità statica a terra, magazzini verticali automatizzati garantiscono l’approvvigionamento coerente dei materiali. D’altronde, le schede prodotte vengono utilizzate da marchi importanti, tra cui Alfa Romeo, Toyota e Piaggio, solo per citarne alcuni.

Le schede che escono dalla Lasi, circa 8mila al giorno, diventano componenti per antenne, alzacristalli elettrici, comandi al volante, dispositivi di sicurezza per la retromarcia e tanti altri oggetti che popolano la nostra quotidianità. Dietro il mondo della fornitura delle case automobilistiche c’è una realtà complessa e in costante evoluzione, dove la combinazione tra globalizzazione e innovazione tecnologica costringe le aziende a fare continui investimenti in ricerca e sviluppo.

Il gruppo Lasi comprende quattro unità produttive: Lasi wiring moulding service, Lasi usine tunisienne, Lasi development & engineering, Famag automation & trading per un totale di circa 300 dipendenti. Oltre alle sedi italiane di Caravate e Gallarate, quest’ultima inaugurata nel 2017, ce ne sono due all’estero: una in Tunisia e l’altra a Stabio, nel Canton Ticino. Su questo aspetto la filosofia dell’impresa è molto chiara. «Noi manteniamo la testa e le lavorazioni di qualità in Italia – ha spiegato Boggio – In genere sono i clienti che impongono certe scelte e quando il mercato decide che devi produrre in zone dove la manodopera costa meno non puoi sottrarti a questa scelta». Per la Lasi spa questo prendere o lasciare anziché un problema nel tempo si è rivelata una grande opportunità perché, tenendo ferma la barra della qualità, sono cresciuti in termini di volumi e occupazione sia gli stabilimenti italiani che quelli all’estero.

La responsabilità sociale d’impresa alla Lasi non è una semplice enunciazione di principio. Nella mensa aziendale le cassette di mele accanto alla macchina del caffè ricordano che gli stili di vita sono importanti per la salute delle persone. L’azienda ha infatti aderito al WHP, acronimo che sta per workplace health promotion, in pratica la promozione della salute nei luoghi di lavoro con una serie di attività che stimolano lo sviluppo personale, la corretta alimentazione, un maggiore esercizio fisico e la lotta alle dipendenze.

Le aziende del territorio faticano molto a trovare figure, soprattutto tecniche, da inserire nel loro organico, e la Lasi non fa eccezione. Boggio ha sottolineato a più riprese l’importanza della formazione però con una avvertenza particolare. «Studiare è molto importante – ha detto l’imprenditore rivolgendosi ai ragazzi – così come è altrettanto importante conoscere le lingue. Ma se non sapete l’italiano e il corretto uso del congiuntivo, alla Lasi non potete lavorare».

PMI DAY 2018

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 26 Novembre 2018
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