“Un cantiere durato tredici anni, cosa c’è da festeggiare?”
La provocazione di Eliseo Sanfelice dopo l'inaugurazione della nuova caserma dei carabinieri. "Una sconfitta di tutta la politica, che ci ha messo così tanto". E si torna a discutere su Casa Mauri, la vecchia caserma nel centro della cittadina
«Si fa passare come un risultato notevole un cantiere durato 13 anni. Ma cosa c’è da festeggiare?». La lunga genesi della nuova caserma dei carabinieri di Samarate ha lasciato qualche strascico, a Samarate. E se domenica scorsa era il momento della festa, Eliseo Sanfelice – già consigliere comunale, oggi solo “amministratore” della pagina Facebook Bacheca Civica Samarate – dà voce a chi non dimentica le difficoltà con cui si è arrivati a concludere il progetto.
«Un po’ fuori luogo l’apertura in grande stile», dice Sanfelice. Al di là della fanfara e della passerella della politica (accanto al legittimo orgoglio dell’Arma che vi opera), va detto che lo stesso sottosegretario Giorgetti, nel suo intervento, non ha potuto evitare il tema dei ritardi nella concretizzazione delle caserme previste negli anni Duemila.
«Il mio non è un attacco al centrodestra di oggi o al centrosinistra di ieri, ma una critica alla politica, tutta» continua Sanfelice. Che a dire il vero non critica solo i tempi, ma anche la scelta fatta negli anni Duemila di aprire numerosi nuovi presidi territoriali e costruire nuovi presidi. «La caserma di Samarate sostituisce la vecchia collocazione che era al margine della piazza, sulla via dove ci sono le poste, il municipio, il centro prelievi, il notaio, l’avvocato, il farmacista. Era quasi uno scenario da vecchio paese, in cui i carabinieri erano una presenza vicina: vedere entrare e uscire i militari creava un senso di sicurezza nella zona già frequentata». La sostituzione con la nuova caserma non convince, anche perché – dice ancora Sanfelice – si è persa una occasione per pensare anche a una migliore distribuzione territoriale diversa: «Si è speso oltre 1 milione quando si poteva pensare di fare una caserma unica con Cardano». Vale a dire l’altra cittadina (confinante con Samarate, anche se urbanisticamente ben divisa) in cui l’Arma ancora attende la consegna della nuova caserma.
E la vecchia sede dei carabinieri, la Casa Mauri di fronte al municipio? È di proprietà del Comune, che sta ragionando su quali uffici trasferire e in che tempi. «Spero tanto che lì si metta la Polizia Locale, darebbe una certa continuità alla presenza delle divise che sono una garanzia per i cittadini». L’anno prossimo si vota, possibile che le scelte su Casa Mauri diventino tema di campagna elettorale.
impoverito la piazza.
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