Perde le “carte” dei motorini rubati e va dai carabinieri: due denunce
Nei guai un cittadino svizzero e il venditore dei ciclomotori di dubbia provenienza. L'accusa è ricettazione
Ha comprato due telai di vecchi scooter per portarli in Svizzera ma in dogana lo fermano. Erano rubati.
Un cittadino svizzero di 55 anni residente a Bellinzona, aveva trovato un annuncio on line nel quale erano stati messi in vendita due ciclomotori in voga negli anni ’80.
Il suo desiderio era quello di restaurarli pazientemente e rimetterli in circolazione, così nel mese di luglio di quest’anno, era partito dal Ticino per recarsi in provincia di Padova e caricare su un furgone i vecchi scooter in questione.
Una volta passata la dogana, le autorità svizzere hanno chiesto contezza del contenuto ma l’uomo era privo dei documenti di proprietà per ciascun mezzo.
Per questo motivo, ha pensato bene di andare alla vicina stazione carabinieri di Ponte Tresa e presentare denuncia di smarrimento del certificato di proprietà.
Purtroppo lo zelante carabiniere, prima di prendergli la denuncia ha voluto vederci chiaro e, una volta interrogata la banca dati delle forze di polizia inserendo il numero seriale del telaio, ha potuto vedere che i due ciclomotori in questione risultavano essere stati rubati; uno a Palermo nel 1984 e l’altro a Ravenna nel 1990.
Per questo motivo, essendo beni provenienti da un furto, per entrambi, sia il venditore che il compratore, è scattata la denuncia per ricettazione. I due telai sono stati quindi sequestrati in attesa degli ulteriori accertamenti necessari per procedere alla eventuale restituzione ai legittimi proprietari.
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