Aprile senza stipendio a Malpensa, un quarto dei lavoratori del commercio senza garanzie
Alcune delle maggiori società hanno anticipato in busta paga i soldi che poi erogherà Inps, altre no: il sindacato protesta, oltre 300 persone interessate. Problemi anche sul fronte delle addette alle pulizie
Da un mese e mezzo i saloni del’aeroporto di Milano Malpensa sono ormai pressoché vuoti, chiusi i bar, deserti i negozi, a casa i lavoratori. E oggi i sindacati lanciano l’allarme, per oltre 400 persone rimaste senza reddito da un mese e mezzo, perché la Cassa integrazione non è stata anticipata.
«Stimo vedendo i primi contraccolpi per quelle aziende che non hanno deciso di anticipare il trattamento» spiega Livio Muratore, della Filcams Cgil, la categoria del commercio e dei servizi. La tutela delle retribuzioni in una fase straordinaria in questo caso è garantito dal Fis, Fondo Integrazione Salariale, strumento simile alla Cassa Integrazione Guadagni.
«Molte società hanno deciso con molta responsabilità di anticipare, senza attendere che l’Inps la eroghi ai lavoratori: così hanno fatto Autogrill, Dussman, Chef Express, Dufrital che ha garantito una continuità retributiva per i soli mesi di marzo e aprile. Le uniche due criticità sono oggi rappresentate da Mychef e dalla controllata Sea Service».
I dipendenti delle due società si trovano senza stipendio di aprile, dopo ue con tutte le difficoltà legate ad ottenere l’anticipo dalle banche: «L’accordo tra governo ed Abi sull’anticipo sociale delle integrazioni salariali da parte delle banche è di là dall’essere pienamente operativo e sta comportando significative criticità per i lavoratori (non tutte le banche aderiscono, diversi istituti richiedono l’autorizzazione dell’Inps alla domanda di ammortizzatore sociale, oltre ad ostacoli di tipo burocratico riscontrati nella procedura stessa» spiega la lettera sottoscritta da Muratore (Filcams Cgil), Lucia Giuffrida (Fisascat Cisl) e Guido Murvana (Uiltucs).
Di quante persone parliamo? «Sono 227 lavoratori Mychef e 106 Sea Service» quantifica Muratore. A questi poi si aggiungono anche una parte delle addette alle pulizie: «L’appalto per le pulizie è concesso ad una Associazione Termporanea d’Imprese tra Dussman e Spd. Solo che Dussman anticipa il trattamento, quelle di SPD no. Così ci sono 90 lavoratrici del T1 senza Integrazionale salariale a differenza delle loro colleghe, con l’assurdo che sono nello stesso appalto». Per questa specifica situazione – trattandosi di un appalto e non di una concessione come nel caso degli spazi commerciali – il sindacato chiama in causa anche il Comune di Milano.
Nel complesso, la mancata integrazione delle buste paga riguarda circa un terzo dei lavoratori del commercio: 333 persone senza copertura, a fronte di circa 900 (tra dipendenti Autogrill, Dussman, Chef Express, parzialmente Dufrital) che invece hanno avuto un sostegno.
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