‘Cardano è’ critica la distribuzione delle mascherine: “Nessun criterio logico”

La lista di Paola Torno definisce una "confusione" la gestione della consegna dei dispositivi di protezione. E denuncia un prezzo rialzato dei prodotti venduti: "L'amministrazione deve intervenire"

Generico 2018

«Le mascherine sono state distribuite a macchia di leopardo, senza nessun criterio logico». Arrivano parole dure dall’opposizione. Cardano è – la lista nata dalla spaccatura nella sinistra cittadina e presente in Consiglio con Paola Torno e Massimo Poliseno – ha criticato duramente la gestione della distribuzione delle mascherine da parte dell’amministrazione a guida Maurizio Colombo.

«Il 7 aprile – ha scritto Paola Torno – sul sito del comune l’amministrazione di Cardano al Campo annunciava la prima distribuzione di 4000 mascherine alla cittadinanza, privilegiando gli ultra 65 enni. Gli annunci, però, si sono dimostrati diversi dalla realtà. Le tanto desiderate mascherine sono state distribuite senza rispettare il criterio stabilito. Contattati da alcuni cittadini abbiamo saputo che in alcune vie del centro sono state messe nella cassetta della posta, saltando, però, i vicoli laterali. In alcuni casi sono state chieste le generalità anagrafiche per comprovare di avere più di 65 anni; in altri, invece, sono state messe nella posta, una per nucleo famigliare, indipendentemente dall’età. In sintesi: sono state distribuite a macchia di leopardo, senza nessun criterio logico. Questa confusione renderà ancora più complicato il completamento della distribuzione alle famiglie che non l’hanno ancora ricevuta. Sempre che regione Lombardia decida di omaggiare il nostro comune di altre mascherine; infatti, dal sito del comune, tutto tace».

«E quindi – incalza la consigliera di opposizione – gli altri cardanesi quando riceveranno le sospirate mascherine? Tutti, però (ce lo impone la nuova ordinanza regionale), dobbiamo giustamente indossare la mascherina per uscire a fare la spesa, recarsi in posta o andare in farmacia. Ognuno di noi ha sopperito alla mancanza come meglio ha potuto: qualcuno si è ingegnato, e se l’è auto prodotta, molti l’hanno acquistata».

Questo è un altro punto caldo: Cardano è denuncia le criticità nell’orientarsi nell’acquisto delle mascherine protettive, oltre al prezzo elevato riscontrato nelle farmacie comunali: «Alcuni cittadini ci segnalano che hanno acquistato alcune mascherine prodotte da un’azienda di Cardano (e la cosa ci inorgoglisce) in una farmacia locale purtroppo però sono state pagate ben 1,60€ in più a copia rispetto ad una parafarmacia di Gallarate (stiamo parlando di identico prodotto e ci è stato inviato foto degli scontrini). La differenza può sembrare irrisoria, ma se la valutiamo alla lunga distanza quali saranno le ricadute su una famiglia media del nostro comune?».

«Come forza politica – aggiunge – facciamo una riflessione a lungo termine, perché se è vero quello che dicono gli esperti, le mascherine diventeranno parte del nostro quotidiano. Allora ogni famiglia dovrà mettere in conto di spendere una parte cospicua delle proprie risorse per il loro acquisto. Stiamo parlando delle stesse famiglie che si sono viste ridurre il reddito nella migliore delle ipotesi perché in cassa integrazione, nella peggiore il lavoro lo hanno perso. Allora ci chiediamo: perché l’amministrazione Colombo non interviene e cerca di calmierare i prezzi facendo accordi con queste aziende cardanesi? Oppure perché non destina parte dei ‘risparmi’ a bilancio (pensiamo alle iniziative che non si sono tenute) per l’acquisto di mascherine? Sarebbe un gesto di solidarietà e vicinanza nei confronti dei propri cittadini. Se ci siamo dilungati sul problema mascherine, non vogliamo sottacere altri campi in cui rileviamo che la confusione regna sovrana nella gestione della quotidianità da parte dell’amministrazione Lega et Fratelli d’Italia et al.; ad esempio pare incongruente il servizio di prenotazione discarica: dopo svariate chiamate senza risposta più di un cittadino si è sentito dire dall’operatore “andate direttamente lì in via San Rocco) e fatevi dire quando è possibile portare i rifiuti”. E cosa dire delle difficoltà sollevate sempre dagli uffici preposti a chi non ha una e-mail per presentare la richiesta per i ‘buoni spesa’? Come si può essere così approssimativi? Perché i cardanesi devono vivere così disorientati anche sulla quotidianità? Banalmente, come si può accettare senza indignazione e senza una riga di commento che il Sindaco di Ferno decida in quali giorni i cardanesi devono andare a fare la spesa?

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Aprile 2020
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