“Non è con un like che si comprendono i gesti di chi non sta bene“
Il sindaco di Caravate commenta l'episodio di questo pomeriggio quando un suo concittadino con problemi psichici si è arrampicato sul campanile. Un fatto che nasconde un profondo disagio che le istituzioni devono affrontare
A seguito del fatto di cronaca che ha colpito la comunità di Caravate nel pomeriggio di lunedì, quando una persona con problemi psichici si è introdotto nel campanile per suonare le campane della chiesa, pubblichiamo la lettera del sindaco Nicola Tardugno che solleva una questione importante legata al momento che siamo attraversando: l’isolamento per garantire il contenimento dell’infezione da coronavirus.
Una serie di comportamenti che richiedono rigore e mettono a dura prova le giornate di tutti noi. Un problema che si amplifica per categorie di cittadini che necessitano una particolare attenzione, dagli anziani ai bambini a quanti, nel corpo o nella mente, lamentano disagi. (ac)
Ritengo doveroso un mio intervento, in qualità di primo cittadino di Caravate, su quanto successo oggi, 27 aprile 2020, a metà pomeriggio.
Abbiamo assistito ad un episodio che, prima facie, può far sorridere alcuni e sganasciare dalle risate altri (mi auguro pochi); ma sapete quale è il bello?
Che c’è nulla di cui ridere!
Un nostro concittadino, con problematiche di un certo tipo, ha compiuto un gesto che poteva costare caro a lui stesso, ma che avrebbe anche aperto una ferita profonda in tutta la nostra comunità, in un momento che ci vede tutti già in tensione per l’emergenza Covid19.
Dietro a questo gesto ci sono momenti di solitudine, silenzi assordanti, chiusure in se stessi, pianti, grida, gesti scomposti…
Vicino alla persona che si trova in questa situazione, ci sono altre persone che non la vivono altrettanto bene: familiari che non sanno più come muoversi e cosa fare, istituzioni (civili e religiose) che vedono vanificato il loro lavoro di inserimento sociale di una persona in difficoltà (che ha aiutato a pulire il cimitero assieme a tutti noi venerdì mattina!), Amici (quelli veri e con la “A” maiuscola) che passano con lui scampoli della loro giornata, che gli offrono assistenza se il telefono non funziona, che lo tengono impegnato e che gli fanno passare momenti di gioia, seppure brevi.
E la reazione sociale (e, purtroppo, “social”) a questo gesto, quale è?
Voler sapere il nome di “questo eroe”.
Non soddisferò la curiosa morbosità di chi si arma di un cannone (la tastiera) per ammazzare una formica (la dignità altrui); mi limito solo a stringermi alla famiglia per quanto accaduto, a ringraziare i Carabinieri di Laveno Mombello, sotto il comando del Luogotenente Carlo Tiepolo, la Polizia Locale nella persona del Comandante Giovanni Buscetta, i Vigili del Fuoco di Ispra e la Croce Rossa per il loro tempestivo intervento.
Ho dovuto gestire da lontano la situazione; grazie alla presenza dell’Assessore ai Servizi Sociali Ilaria Azzimonti e del Consigliere Fabio Ferraio prima, nonché del mio Vice Sindaco Gaetano Rosnati poi, è stata garantita la presenza dell’Amministrazione Comunale oggi pomeriggio durante gli eventi.
Il nostro Assistente Sociale, Dottoressa Roberta Mercorillo, si è resa subito disponibile nel prestare la sua assistenza.
Tutto ciò, però, non basta: mi rivolgo, con un grido di dolore e di aiuto composto, ma fermo e deciso, alle istituzioni sanitarie per cercare di trovare una soluzione per questa persona, attraverso un percorso che possa inserirlo nuovamente, pian piano, nella nostra comunità; non possiamo fare in modo che questa emergenza che stiamo vivendo impedisca di iniziare questa strada, già tortuosa di suo: abbiamo bisogno di una mano; si deve agire per ottenere un luogo idoneo, che possa ottemperare a questa esigenza. Non possiamo aspettare, non possiamo vanificare quanto di buono è stato fatto sinora e lasciare che la situazione trascenda!
Questo è l’unico “commento” che mi sento di fare; questa è l’unica “condivisione” che mi riesce; non un “like”, non un “emoj”.
Il Sindaco di Caravate
Nicola Tardugno
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