Dydo e un singolo per il lockdown: “La musica cura le ferite”

L'intervista al rapper di Varese, ex Huga Flame, che ci ha raccontato del suo rapporto con la musica, delle iniziative per i fan durante questo difficile periodo e molto altro

Musica Generica

Si intitola “Mi Salverai” il singolo di Dydo che in questo periodo di lockdown è diventato un punto di riferimento per i suoi fan e non solo. Pubblicato a dicembre, è un brano che parla di amore e di speranza e che ha colpito molti in questo momento così particolare. Inoltre, il rapper nato e cresciuto a Varese, ha deciso di continuare a far sognare i suoi seguaci organizzando una vera e propria festa virtuale sul suo canale Instagram, come ci racconta in questa intervista. Abbiamo intervistato il cantante e con lui abbiamo ripercorso la sua carriera e chiesto novità sui nuovi progetti.

La carriera di Dydo inizia nel 2000 con il gruppo di Varese, gli Huga Flame, con i quali ha pubblicato 5 album riscuotendo notevoli successi e riconoscimenti a livello nazionale, facendo alcune apparizioni anche in Tv sulla Rai, e Mtv Trl, Hip Hop Tv e Deejay Tv. Nel 2008 sono risultati come vincitore del premio MEI come “Gruppo web dell’anno”. Nel 2012 il gruppo Huga Flame si scioglie e Dydo continua a far musica come solista. Nel 2013 pubblica il suo primo album Schiavo dei sogni che esordisce direttamente alla posizione numero n°1 nella classifica di vendite di itunes nella categoria hip hop e nella top ten della classifica  generale. Nel 2020 è atteso il nuovo album “Orgasmi al cuore” anticipato dal nuovo singolo “Mi salverai” uscito a metà Dicembre 2019.

Parlaci del tuo singolo “Mi Salverai”, come nasce questo brano?
«“Mi Salverai” è nata nel 2015, la prima versione era stata pubblicata in un mixtape (quindi con produzione americana) e visto il riscontro che ha avuto tra i miei fan ho deciso di farne una nuova versione che ho pubblicato su Spotify nel 2019. Ha avuto un riscontro molto positivo, non me lo aspettavo. È una canzone che parla di speranza, nonostante le tante delusioni legate all’amore non bisogna mai smettere di sperare che possa arrivare la persona che “ti salva”; forse in un periodo difficile come questo, dove le coppie hanno fatto fatica a stare insieme, il suo messaggio così positivo ha trovato casa nel cuore di tante persone»

Quali sono i progetti per il futuro?
«Il nuovo singolo vedrà la luce a giugno e ho diversi brani già pronti che usciranno nei prossimi mesi».

Fra le tue produzioni spicca anche un romanzo dal titolo “Schiavi dei Sogni”, qual è il tuo rapporto di oggi con la scrittura?
«La scrittura resta sempre il mio primo amore, tanto che entro il 2020 uscirà il mio secondo romanzo. Scrivo molto, tutti i giorni e alcune volte scrivo e non so nemmeno se quelle parole diventeranno una canzone mia, una canzone per qualche altro artista o un racconto. Spesso scopro la sua collocazione solo strada facendo, scrivo e poi capisco quel pugno di parole che cosa diventerà»

Che rapporto hai ora con gli Huga Flame? Sarà possibile una reunion dello storico gruppo varesino?
«Il gruppo non si è sciolto per la fine di un’amicizia, ma per la consapevolezza che tutti e tre avevamo obiettivi di vita e artistici differenti. Credo che da fuori sia sempre complicato capire cosa porti una band a sciogliersi, ma la verità è che gli Huga funzionavano perchè erano autentici e quando l’unione è diventata una forzatura abbiamo deciso di fermarci. Sono sicuro che il nostro pubblico avrebbe percepito una forzatura, nel caso in cui ci fosse stata. Io, Livio e Dj Ronin abbiamo vissuto dei momenti magici e abbiamo passato un bel pezzo di vita insieme, ma era arrivato il momento di percorrere strade diverse. E quindi no, non ci sarà una reunion degli Huga. Per quanto mi riguarda non ho rimpianti sul passato e sono felicissimo del mio presente e del mio futuro»

Un/a cantate italiano/a che ammiri e con cui vorresti collaborare?
«Nella sfera rap direi Luchè. È sicuramente uno dei miei preferiti e ha un modo di scrivere che mi ha sempre affascinato. In una dimensione più pop ti direi Samuele Bersani, grandissimo paroliere, mi fa venire i brividi»

Varese è la tua città di nascita, anche dal punto di vista musicale. Che rapporto hai con questa città?
«Ho vissuto in provincia di Varese per 36 anni e per me ha e avrà sempre un posto insostituibile nel mio cuore. Ho mosso lì i primi passi artistici ed è la città che ha visto diventare gli Huga una delle band rap più influenti in Italia tra il 2006 e il 2010. Le devo tantissimo. Ricordo le jam al Treno di Mezzanotte, ricordo i primissimi concerti degli Huga, ricordo le vasche a piedi in centro. La provincia ci aveva da una parte emarginati, ma dall’altra ci aveva dato la possibilità di sperimentare un modo di fare musica differente da tutti gli altri. Da due anni mi sono trasferito a Bergamo e adoro anche questa città, qui ho costruito con i miei soci la TimeTrack Factory e sono rinato artisticamente, ma porterò sempre nel cuore Varese».

Ultima domanda, che cos’è per te la musica?
«E’ l’unico modo che ho per curare certe ferite e per esprimermi senza temere il giudizio di nessuno nei confronti dei miei pensieri. È la cosa che mi spinge a reagire quando l’universo cerca di soffocarmi».

Inoltre racconta: I miei “Dreamers” mi hanno permesso di far diventare “Mi Salverai” un brano molto ascoltato e in questi giorni ho lanciato un’iniziativa sul mio instagram (@officialdydo) dove stiamo “giocando” tutti per portare il brano ai 200.000 streams. L’iniziativa si concluderà con un mega “party in Dyretta”; tutti i Dreamers che stanno partecipando verranno inseriti in una lista di “amici più stretti” e avranno accesso ad un esclusivo party in diretta su instagram. Per me questo è un modo di stare vicino ai miei Dreamers anche in un momento in cui non si possono organizzare concerti».

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Pubblicato il 11 Maggio 2020
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