Covid19, a Malpensa arriva il test rapido salivare: saranno i dipendenti SEA a testarlo
L'esame ideato dal dottor Azzi permette di individuare la presenza del Covid19 nella saliva. L'ultima fase di messa a punto prima della produzione. Ideato anche un esame con le lacrime
( nella foto il primo prototipo del test)
Il test rapido salivare ideato dal dottor Lorenzo Azzi verrà sperimentato a Malpensa. L’Università dell’Insubria ha raggiunto un accordo con SEA, società che gestisce i servizi aeroportuali.
I dipendenti si sottoporranno volontariamente al test che permette di identificare velocemente i soggetti positivi attraverso la saliva.
Verrà inoltre avviata una sperimentazione attraverso la “toccata lacrimare” una procedura innovativa sempre pensata nei laboratori dell’ateneo cittadino.
Dopo una prima sperimentazione all’interno dell’ospedale di Varese con la collaborazione del professor Grossi, primario di Malattie Infettive, durante i giorni più difficili dell’emergenza, il test, che consta di uno stick come quello che individua la gravidanza, è stato elaborato dalla ditta NatrixLab di Reggio Emilia che ne ha fatto un prototipo.
Inizialmente, la verifica del procedimento individuato in laboratorio doveva svolgersi all’interno delle residenze per anziani. Un primo invito che aveva visto la partecipazione attiva di 7 strutture ma i cui risultati non sono stati resi noti.
La sperimentazione negli scali di SEA durerà due settimane e servirà a studiare le performance del dispositivo e calibrare eventuali aggiustamenti prima di partire con una produzione su larga scala.
Anche la toccatura lacrimale è una metodologia non invasiva e studia il ruolo delle lacrime come fluido biologico per l’individuazione del virus, ampliando una ricerca già condotta all’Asst dei Sette Laghi di Varese con esiti molto interessanti.
L’iniziativa, promossa da Claudio Azzolini, professore di Oftalmologia, e da Lorenzo Azzi, ricercatore in Odontostomatologia, è la prima tra Università dell’Insubria e Sea.
SEA, in quanto gestore degli aeroporti di Milano, ha deciso di partecipare a questa iniziativa a sostegno della ricerca in quanto l’esito positivo della sperimentazione consentirebbe l’utilizzo dei test salivari in aeroporto anche per i passeggeri e sarebbe una leva decisiva per la ripresa del trasporto aereo.
Sottolinea il professor Mauro Fasano, delegato del rettore dell’Insubria Angelo Tagliabue per l’Innovazione e il trasferimento tecnologico, nonché co-inventore del Test rapido salivare: «È sempre una soddisfazione vedere come le iniziative scientifiche, nate nel contesto universitario, siano in grado di uscire dai laboratori e generare valore sul territorio. E questo è ancora più significativo rispetto alla grave emergenza che stiamo vivendo e amplia l’importanza della ricerca universitaria e del dialogo con realtà strategiche, come gli Aeroporti di Linate e di Malpensa».
Massimiliano Crespi, direttore Human Resources di SEA: «Impegno incessante per garantire l’accesso ai nostri aeroporti in condizioni di sicurezza per passeggeri e operatori; responsabilità sociale d’impresa; valorizzazione di un progetto scientifico che nasce anche dalla intuizione di giovani ricercatori italiani. Queste sono le tre motivazioni principali che ci hanno portato ad accogliere la proposta di collaborazione di Università dell’Insubria. Per affrontare questa crisi improvvisa, profonda e ancora sconosciuta nelle sue dinamiche future, serve l’impegno e la generosità di tutti. Sea e le sue persone stanno facendo e faranno la loro parte».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
mike su La neve in montagna continua a sciogliersi. Contro la siccità si aspetta la pioggia
Felice su La festa "techno" nei boschi di Lonate Ceppino causa proteste
Rolo su Pullman in sosta con i motori accesi, la segnalazione e la risposta di Autolinee Varesine
lenny54 su "C'è del dolo nelle modifiche al Superbonus"
Felice su Architetti, geometri, ingegneri e costruttori all'unisono: "Da Super Bonus a Super Malus"
Felice su Dentro la loggia del Battistero di San Giovanni a Varese restituita alla città
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.