Scuola, “le famiglie sestesi hanno bisogno di qualche certezza”

Il Comitato Sesto 2030 torna a chiedere aggiornamenti sulla ripresa a settembre, con un focus particolare sulla realtà dei ragazzi disabili

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Comitato Sesto 2030

 

Rientro a scuola, capitolo 2 – per i ragazzi disabili: molte domande poche risposte.
Ci eravamo detti, ad inizio epidemia, che questa inedita situazione di emergenza sanitaria, ci avrebbe cambiati, ci avrebbe migliorati, resi più sensibili alle varie problematiche. Da allora di mesi ne sono passati circa 6, la pressione epidemiologica si è allentata, nuovi problemi sono emersi, ma purtroppo l’approccio a queste nuove dinamiche sembra sem- pre quello dell’era pre-covid.
Prendiamo, ad esempio, la situazione in cui versano le famiglie che hanno dei ragazzi disabili o con disturbo specifico dell’apprendimento. Se il rientro a scuola a settembre pone per tutti non pochi dubbi, immaginiamo quali ulteriori problematiche dovranno affrontare queste famiglie.

Spesso si sente parlare di inclusione, ma questo non è un concetto utopico, per avere inclusione bisogna volerla realmente, non basta usarla nelle campagne elettorali o nei manifesti politici. Questa situazione avrebbe potuto essere testimonianza della volontà effettiva di inclusione da parte dell’Amministrazione; secondo noi i ragazzi con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento devono poter riprendere a vivere l’ambiente scolastico lo stesso giorno in cui la campanella suonerà per tutti gli studenti. Non possiamo permettere di rimandare ulteriormente, a questi soggetti deboli, il ritorno ad una sorta di preziosa normalità.

La ripresa delle attività scolastiche sarà effettuata in un complesso equilibrio tra sicurezza, in termini di contenimento del rischio di contagio, benessere socio emotivo di studenti e lavoratori della scuola, qualità dei contesti e dei processi di apprendimento e rispetto dei diritti costituzionali alla salute e all’istruzione. Centrale, pertanto, sarà il ruolo delle singole scuole, accompagnate dall’Amministrazione e dagli Enti Locali, nel tradurre le indicazioni nello specifico contesto di azione, al fine di definire soluzioni concrete e realizzabili.

Nel consiglio comunale di giugno, con l’approvazione unanime della nostra mozione sull’istituzione dei tavoli di lavoro per l’istruzione, avevamo quasi creduto che qualcosa fosse effettivamente cambiato nell’approccio dell’Amministrazione. Ed invece, questo che sarebbe stato un preziosissimo strumento per dare risposte anche alle necessità delle famiglie con ragazzi disabili o con bisogni specifici, non è stato utilizzato. Non possiamo permetterci, come comunità, di lasciare indietro i più deboli a causa degli effetti dell’epidemia, sarebbe il fallimento collettivo del sistema sociale, l’esempio lampante di come la rete sociale negli anni stia allentando le proprie trame.

Siamo coscienti che tutte quelle problematiche legate alla riapertura non potranno essere risolte tramite il confronto tra parti, che avrebbe avuto atto proprio attraverso i tavoli di lavoro, ma chiediamo all’Amministrazione che almeno qualche certezza a queste famiglie venga data prima dell’inizio dell’anno scolastico.
Le domande sono molteplici; quale orario a settembre? Quali le misure anti contagio tra educatori e ragazzi? Avranno a disposizione a scuola l’educatore comunale? L’educatore comunale sarà a disposizione sin dal primo giorno e per tutto l’arco della giornata? Se così non dovesse essere, come far conciliare ai genitori il lavoro con l’istruzione dei ragazzi?

Ci troviamo di fronte all’ennesima mancata pianificazione da parte di questa Amministrazione. Non è tollerabile avere ancora una situazione di totale incertezza. Continueremo a lavorare, anche se come minoranza, per fare in modo che l’Amministrazione inizi a dare riposte su una questione tanto importante quanto delicata.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Agosto 2020
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