Abusivismo in centro a Somma, è scontro Bellaria-Barcaro

Continua lo scontro a suon di repliche tra centrodestra e l'amministrazione Bellaria dopo la denuncia, da parte di Alberto Barcaro, di "occupazioni abusive negli edifici di via Garibaldi"

via Garibaldi somma lombardo

La genesi del primo effettivo scontro elettorale tra le due principali coalizioni che si sfidano alle elezioni di Somma Lombardo è da riscontrarsi nelle parole del candidato del centrodestra Alberto Barcaro.

A distanza di giorni, seppur a distanza, il sindaco Stefano Bellaria e i suoi hanno più volte risposto alle accuse dello sfidante, che ha poi replicato.

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L’ACCUSA

Il consigliere leghista, durante la conferenza stampa di coalizione tenutasi giovedì 3 settembre, parlando del tema della sicurezza ha denunciato un’occupazione abusiva da parte di extracomunitari degli edifici di via Garibaldi, «che i cittadini ci hanno segnalato e di cui sia il sindaco sia l’assessore Aliprandini saranno sicuramente al corrente».

“LA LEGA STRUMENTALIZZA”

Da palazzo Visconti non sono certo giunte smentite riguardanti lo stato degli edifici (che, da quanto si sa ora, sono immobili finiti all’asta giudiziaria) e la loro occupazione. Il sindaco, con una risposta istituzionale, ha sottolineato che la sicurezza «è in capo alle forze dell’ordine, che ringraziamo ogni giorno per il lavoro importante che svolgono nella nostra città».

«La mancanza di argomenti della Lega fa sì che finiscano per tirare sempre fuori la questione degli extracomunitari»: questa la risposta dell’assessore Edoardo Piantanida Chiesa (ora candidato della lista Somma al centro), che muove su una tattica del centrodestra a fine strumentale ed elettorale. «Era già successo nella campagna elettorale di cinque anni fa, cavalcando un problema che oltretutto era stato praticamente generato da loro», ha continuato Piantanida, riferendosi all’ex Tessitura Buratti, che nel 2014 era diventata un centro di accoglienza.

Poi, venerdì 4 settembre, Bellaria si è tolto qualche sassolino durante la presentazione della coalizione di centrosinistra e del programma: «In questo momento, invece di discutere, stiamo mandando soltanto dei messaggi: non ci si può confrontare sulla città e sembra che senza immigrati non si possa parlare. Ma la politica che ci piace è sulla posizione e sulle idee».

“COME MAI L’AMMINISTRAZIONE NON INTERVENNE?”

Pronta è stata la reazione di Barcaro, che ha smentito qualsiasi proposito di strumentalizzazione: «Le accuse del sindaco pro tempore non sono pertinenti; anzi, sembrano un modo per non affrontare il problema rispondendo in modo chiaro». Riferendosi, invece, a quanto detto dall’assessore Piantanida, Barcaro afferma: «Crediamo più utile che si occupi di far funzionare al meglio il proprio assessorato, invece di rispondere in materia che non è di sua pertinenza. Certo, la mania di protagonismo fa brutti scherzi. Ciò che vogliamo sottolineare in modo chiaro è che il problema delle occupazioni abusive non riguarda chi le compie, ma il fatto in sé. Ovviamente la stessa cosa l’avremmo evidenziata chiunque lo avesse compiuto».

E continua così: «Vorremmo capire perché l’amministrazione comunale che ne era a conoscenza non sia intervenuta in alcun modo per risolvere il problema di carattere sociale, igienico- sanitario e di sicurezza. Non sarebbe stato sufficiente notificare al curatore fallimentare una ordinanza contingibile urgente?  Peraltro, la competenza a emettere tale ordinanza è in capo al sindaco, non c’entra coinvolgere le forze dell’ordine per le quali abbiamo enorme rispetto».

ALIPRANDINI: “ARGOMENTAZIONI PRETESTUOSE”

A tornare sulla questione è stato l’assessore ai Servizi Sociali Stefano Aliprandini (capolista del Partito Democratico), precisando che si tratta di due proprietà immobiliari private, «che perciò non rientravano tra il patrimonio pubblico». «La tutela del servizio – ha continuato – deve essere esercitata dai soggetti proprietari, in caso di mancata rivendicazione della proprietà, l’occupante senza titoli dopo vent’anni di conduzione può addirittura acquisire legalmente la proprietà del bene attraverso l’istituto dell’usucapione. Uno degli immobili è di proprietà dei cittadini sommesi, amministrato da due avvocati, messo in sicurezza tramite la muratura degli accessi; l’altro è un immobile all’asta».

Aliprandini poi ha specificato il suo operato, in modo da «smascherare la pretestuosità delle argomentazioni politiche»: «Nel corso degli anni, come amministrazione, abbiamo già provveduto a identificare e ad allontanare le persone che l’avevano illecitamente occupata. L’ultimo intervento ha visto il comandante della Polizia interpellare il giudice del tribunale fallimentare, che ha disposto un sopralluogo da parte del referente dell’Istituto Vendite Giudiziarie: il sopralluogo ha portato al cambio dei lucchetti e alla preventivazione dei lavori di muratura e sgombero dei materiali accumulati. Siamo ora in attesa che l’Istituto provveda come di sua competenza. Il sopralluogo effettuato ieri ha evidenziato che una finestra al secondo piano dell’immobile è stata forzata; i rilievi fotografici acquisiti dalla Polizia Locale permetteranno la segnalazione al tribunale fallimentare per sollecitare la messa in sicurezza dell’immobile. Ci è stato ricordato che, trattandosi di immobili privati, l’intervento delle forze dell’ordine può avvenire solo dietro presentazione di querela da parte dei proprietari».

Nicole Erbetti
nicole.erbetti@gmail.com

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Pubblicato il 06 Settembre 2020
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