Samarate, le opposizioni: “Piazza Italia non è vostra, è dei cittadini”

Le criticità sollevate dalle liste di opposizione di Samarate riguardo il progetto di Piazza Italia sono molte e vanno dallo stanziamento di denari, alla poca inclusione da parte della maggioranza nel processo decisionale

Primo consiglio comunale 2019 Samarate

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato delle liste di minoranza di Samarate, Progetto Democratico e Samarate Città Viva, riguardo il nuovo progetto di Piazza Italia:

Dopo anni di periodiche discussioni e molteplici ipotesi, dopo esserci sentiti dire più volte “Quando avremo i soldi faremo un bel progetto per rinnovare Piazza Italia, ma prima ci confronteremo ampiamente su quali soluzioni attuare rispetto alle criticità in essere”, puntualmente lo scorso 30 settembre in commissione lavori pubblici ci è stato presentato un progetto preconfezionato, già ben avviato lungo l’iter autorizzativo previsto per poi fare la gara d’appalto, e quindi non modificabile.
Ancora una volta questa maggioranza, o forse solo il sindaco, ci dicono “Cari signori delle minoranze, questo è il nostro progetto: se vi piace bene, altrimenti non ci interessa nulla di ciò che pensate”.

Eh sì, caro signor sindaco: non fu lei a dirci, non più tardi del 2 Luglio scorso, che avrebbe avuto il piacere di confrontarsi con tutti, sulla base di una prima bozza progettuale? E dopo 90 giorni ci presenta un progetto fatto e finito, con la scusa che bisogna fare la gara d’appalto entro la fine di Ottobre?
Ormai da molto tempo questa maggioranza, con i suoi due sindaci che hanno amministrato per ben un decennio, considera il dibattito ed il confronto per elaborare un progetto o sviluppare un’idea come qualcosa di estremamente fastidioso, anzi, di inutile e superfluo: purtroppo, però, in questo modo continuano a perseguire scelte e decisioni di corto respiro, che dopo poco tempo evidenziano tutte le loro criticità e la mancanza di una visione organica della città e dei suoi problemi.

Una piazza fortemente voluta dalla prima Lega e dal suo primo sindaco, una piazza strutturalmente concepita per essere pedonale e che mai i loro autori ed i loro eredi hanno avuto il coraggio di rendere tale, una piazza che per questa ragione ha visto i materiali rovinarsi in modo consistente ed essere sostituiti a più riprese con estrema difficoltà e risultati spesso di pessimo gusto (e spese per tutti i cittadini), ora subirà un intervento di trasformazione deciso a tavolino da pochissime persone (sempre della Lega), senza uno scambio di idee e di proposte per arrivare a scelte finali un minimo condivise tra tutte le forze politiche.

Cari signori della maggioranza,  Piazza Italia non è vostra; è dei cittadini. Di tutti i cittadini, e non solo degli amministratori di turno o di coloro che dalla piazza traggono giovamento per le loro attività.

Essendo la piazza uno spazio comune ed un luogo di aggregazione, non sarebbe stato meglio mettere intorno ad un tavolo tutti i gruppi consiliari ed ascoltare le esigenze dei commercianti, della parrocchia, delle associazioni e delle scuole, che di questa piazza sono protagonisti in diversi momenti dell’anno? Sulle scelte tecniche del progetto cosa si può dire? Che rialzare una parte della piazza (l’area antistante il sagrato) per evitare il parcheggio selvaggio è forse una spesa non ben ponderata? Dei circa 220.000 euro stanziati, questa parte dell’intervento ha un valore che arriva al 40-50%: non è una cifra esagerata rispetto ad altre modalità per ottenere tale obiettivo? Tipo fioriere o barriere di altro genere?

Siamo poi sicuri che la striscia longitudinale di fioriere e panchine in mezzo alla piazza non precluderà l’utilizzo della stessa per certi tipi di manifestazioni?
Ovviamente, poi, i lavori necessiteranno della chiusura di parte della piazza, nonché di scavi e spostamenti di materiali: saranno programmati in modo da ridurre al minimo i disagi, oppure creeranno caos e pericoli rispetto ai movimenti reciproci di auto, bici e pedoni?
Infine, negli ultimi mesi sono stati eseguiti vari rattoppi, con la sostituzione di circa 100 lastre rotte: speriamo di non dover vedere che si è trattato di un lavoro inutile, perché magari una parte di tali lastre verrà rimossa. Per queste ragioni siamo piuttosto perplessi rispetto alle soluzioni tecniche adottate e ai relativi costi, anche se speriamo in un risultato esteticamente valido.
Soprattutto siamo molto critici rispetto al modus operandi della maggioranza: è un’altra occasione persa per dare a Samarate un’opera pubblica nata dal confronto di diverse idee e soluzioni, provenienti da più parti, non solo politiche ma anche espressione della società civile.
Su una cosa il Sig. Sindaco stia sicuro: che se, come ha dichiarato in Commissione, vorrà chiudere la piazza almeno alla domenica, avrà il nostro appoggio. Qualcuno ebbe il coraggio di farlo, più di dieci anni fa, e venne aspramente criticato: siamo felici che le buone idee trovino appoggio, anche se a distanza di tanto tempo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Ottobre 2020
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