“Se vogliamo tenere aperte le scuole, Ats Insubria deve rispondere”
Dopo alcune critiche nella gestione di studenti positivi all'Isis di Bisuschio, la dirigente Franz fa chiarezza e invoca maggior collaborazione da parte dell'autorità sanitaria
Alcuni casi all’Istituto superiore di Bisuschio creano allarme tra genitori e studenti per le modalità di comunicazione dei contagi e della quarantena: « Io non sono autorizzata a mettere in quarantena nessuno – precisa la dirigente Francesca Franz – Appena abbiamo saputo del caso, abbiamo contattato le famiglie per invitare i compagni a rimanere a casa ancora prima che fosse decisa la quarantena. Non abbiamo, però, ricevuto comunicazioni da parte dell’ente sanitario. Chiedo di poter avere una comunicazione diretta con Ats, poter avere risposte a domande e dubbi che ricevo dai genitori. Io sono pronta ad assumermi tutte le responsabilità collegate al mio ruolo, l’ho sempre fatto. Ma non posso sentirmi abbandonata. È un momento difficile e delicato, serve più collaborazione».
Il caso riguarda una classe dove il contagio ha coinvolto più di un alunno. Secondo una ricostruzione, dopo un primo tampone positivo, la notizia era circolata solo sulle chat di classe. I ragazzi si sono presentati a scuola ma erano stati mandati a casa. Dal tracciamento seguito con i tamponi, è emerso qualche altro positivo : « Una ricostruzione non veritiera. Nessuno si è presentato a scuola ed è stato mandato a casa. Noi abbiamo avvisato appena ricevuta la notizia. Tutte le scuole stanno facendo l’impossibile per garantire la salute de propri studenti e dei docenti. È il nostro impegno primario e lo stiamo attuando. Però non possiamo assumerci ruoli che non ci competono e abbiamo bisogno di un interlocutore diretto per aiutarci nelle situazioni delicate. Un numero unico per tutte le scuole non è sufficiente».
Il tema coinvolge anche la responsabilità individuale dei genitori: Ats Insubria sostiene di non poter dare comunicazione diretta del tampone positivo alla scuola senza specifica autorizzazione e che solo successivamente, con il tracciamento, interviene mettendo in isolamento i compagni. Quel lasso di tempo può essere evitato solo dal genitore che comunica direttamente alla scuola innescando le modalità di distanziamento e di didattica a distanza.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
mike su La neve in montagna continua a sciogliersi. Contro la siccità si aspetta la pioggia
Felice su La festa "techno" nei boschi di Lonate Ceppino causa proteste
Rolo su Pullman in sosta con i motori accesi, la segnalazione e la risposta di Autolinee Varesine
lenny54 su "C'è del dolo nelle modifiche al Superbonus"
Felice su Architetti, geometri, ingegneri e costruttori all'unisono: "Da Super Bonus a Super Malus"
Felice su Dentro la loggia del Battistero di San Giovanni a Varese restituita alla città
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.