Sesto2030: “L’amministrazione sembra entrata in un vortice distruttivo”

L’ennesimo stravolgimento tra le fila dell’amministrazione, segnato dalla nascita del nuovo gruppo “Noi sestesi”, desta preoccupazione: "In questo clima si riuscirà a lavorare seriamente per il bene della collettività?"

sesto calende

A Sesto Calende il continuo susseguirsi di “colpi di scena” all’interno dell’amministrazione comunale lascia perplesso Sesto2030, che dopo la fuoriuscita dalla maggioranza da parte dell’ex assessore al bilancio Angela Menin e di Simone Pintori  –  con la conseguente creazione del gruppo “Noi sestesi”–  criticamente si interroga: “In questo clima e con questi dissidi interni, si riuscirà a lavorare seriamente per il bene della collettività?”

«Siamo molto preoccupati di questa situazione, che sembra essere entrata in un vortice distruttivo – dichiara il gruppo di minoranza guidato da Alessandra Malini e Simone Danzo -. In un momento così difficile, quest’ amministrazione, non è in grado di anteporre il bene comune ai propri interessi e a colpi di potere, e se non si è in grado durante una pandemia mondiale, quando?».

Lo stesso concetto era già stato espresso, appena una decina di giorni fa, quando Sesto2030 aveva commentato duramente la revoca – “in un momento così delicato” – dell’assessore esterno Grì, azione richiesta dal capogruppo della maggioranza Marco Colombo e avallata dal sindaco Giovanni Buzzi che di fatto ha portato alla nomina di Claudia d’Onofrio per quanto riguarda le deleghe a istruzione, sport e comunicazione.

«Apprendiamo che le motivazioni dell’uscita di Angela Menin sono legate ad una mancata coesione della maggioranza che sta subendo imposizioni e scelte unilaterali – sottolinea 2030 -, ne avevamo già ravvisato tutti i primi sintomi ed evidentemente il colpo di mano legato all’assessore Gri ha colmato la misura».

Polemiche e confronti, quelle relative alle deleghe affidate da Buzzi, che in realtà si trascinano fin dalla seduta d’insediamento. La stessa nomina dell’ormai ex assessore esterno Grì fu oggetto di un’interpellanza sempre da parte di 2030 nel luglio 2019. Era uno dei primi consigli comunali del mandato Buzzi, segnato tra l’altro dalle dimissioni di Enrico Boca e Jole Capriglia Sesia in qualità di consiglieri comunali (ma non di assessori) e dalle rispettive surroghe Mirella Magnoli e Luigi Murano.

«Qualcosa proprio non va nel modo di operare di questa Amministrazione – conclude la lista civica -, sembra che neppure gli equilibri di partito possano reggere; chi non si rispecchia in questo modo di fare politica, a qualunque partito appartenga, pur di dissociarsi, torna a sedere tra i banchi della minoranza, che a questo punto non conta poi tante sedie in meno rispetto alla maggioranza».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Novembre 2020
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