Orlando: “Villa Montevecchio tornerà alle associazioni di Samarate”
Con l'imminente liquidazione della Fondazione Montevecchio, l'assessora alla Cultura Maura Orlando auspica e programma un ritorno pieno delle associazioni in Villa Montevecchio

Più spazio alle associazioni di Samarate e più interventi di tutela su Villa Montevecchio: questi gli obiettivi principale che Maura Orlando, assessora alla Cultura di Samarate, si prospetta dopo la liquidazione della Fondazione Montevecchio, approvata in consiglio comunale lo scorso 29 dicembre.
Piuttosto soddisfatta l’assessora in quota Fratelli d’Italia, che non dimentica di ricordare gli “antichi fasti” della Fondazione, soprattutto nei primissimi anni dalla nascita (2005 – 2007): «L’idea con cui è nata era bellissima, perché la Fondazione dava molto alla città: venivano organizzati diversi eventi culturali e riceveva diversi finanziamenti. Una volta mancati, però, la Fondazione non riusciva ad autosostenersi; quando Leonardo Tarantino era sindaco ha cercato di seguire la scia dei primi anni, ma non si è avuto quel riscontro».
La chiusura della Fondazione, quindi, è stata l’opzione proposta dalla maggioranza di centrodestra, che lo ha messo nel programma elettorale del 2019. «Per motivi di tutela del patrimonio», continua Orlando, «e di interesse dei cittadini la Fondazione verrà chiusa, senza sottrarsi ai pareri di tutto il consiglio comunale eletto: ne abbiamo discusso durante la scorsa seduta e abbiamo ascoltato i pareri della minoranza».
I tavoli con le associazioni
Durante il consiglio i due gruppi di centrosinistra, Progetto Democratico e Samarate Città Viva, hanno giudicato questa decisione come una scelta politica affrettata, ma Orlando ribatte: «Così facendo daremo più spazio alle associazioni, con cui sono già in contatto. Ho parlato con diverse di loro in vari incontri per sentire il loro interesse. Ancora non c’è niente di definito, ma con chi aderirà avvieremo il lavoro».
Chiaramente – continua Orlando – i tavoli con le associazioni, tenutisi tutti online, sono stati rallentati dal Coronavirus, ma «ci stiamo muovendo per l’organizzazione in modo da aiutare le associazioni stesse».
Quindi, è stata una scelta politica? «La chiusura non è accelerata come sostiene l’opposizione, era già stata stabilita. Il fatto di prenderla in carico e di darla alle associazioni mi sembra positivo per la città. Ci saranno comunque i passaggi burocratici, quindi la chiusura non sarà immediata».
L’assessora coglie anche l’occasione per togliersi un sassolino dalla scarpa: «Da quando sono entrata in giunta l’opposizione di centrosinistra ha sempre fatto presente che venivo pagata più di quanto venisse stanziato per la cultura in città. Dai 3mila euro del 2019 sono arrivata a ottenere una somma triplicata, chiaramente dopo due mesi siamo entrati in lockdown ma siamo riusciti comunque degli eventi culturali in estate cui ho presenziato».
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