Palazzo Cicogna riapre il cancello e raddoppia le mostre

Le due mostre alle Civiche Raccolte d’Arte di Busto Arsizio sono visitabili da martedì 9 con proroga dell'orario il venerdì. L'assessore Maffioli (Cultura): “Un big bang di bellezza”

Civiche raccolte d'arte Bossi Paola Ravasio

Le Civiche Raccolte d’Arte di Palazzo Marliani Cicogna di Busto Arsizio raddoppiano l’offerta e tornano ad accogliere i cittadini dal vivo da martedì 9 febbraio.

Sono state inaugurate questa sera dalla vicesindaco e assessore alla Cultura Manuela Maffioli le due mostre allestite nelle sale delle Civiche Raccolte d’Arte.

Si tratta della mostra “Giuseppe Bossi e Raffaello – Opere dalle Collezioni civiche e private” che sarà visitabile fino al 2 maggio e de “La voce del corpo”, una raccolta di sculture di Paola Ravasio, programmata nell’ambito della rassegna “Uno spazio per l’arte”, esposta fino al 12 marzo (o al 14 nel caso sarà consentito aprire le sale nel fine settimana).

«Un benvenuto emozionante, dopo tanti mesi, all’aperto e non all’interno come facciamo di consueto nei mesi freddi. Un cancello che si è aperto al pubblico, all’arte e alla cultura. Oggi è un po’ un big bang della bellezza a Palazzo Cicogna: con l’entrata in vigore della zona gialla e la conseguente apertura, pur parziale, dei musei, possiamo rendere disponibili le nostre Civiche Raccolte e le due mostre allestite nei mesi scorsi tutte in una sola volta» ha commentato la vicesindaco e assessore a Identità e Cultura Manuela Maffioli. «È un momento di grande gioia – ha proseguito la vicesindaco – perché la cultura può tornare, seppur in minima parte, dal vivo e ci è mancata, ci sta mancando davvero molto, perché è nutrimento fondamentale per le menti e gli animi».

In occasione della “Giuseppe Bossi e Raffaello”, organizzata nell’ambito dell’omaggio regionale a Raffaello e strettamente connessa alla mostra “Giuseppe Bossi e Raffaello al Castello Sforzesco di Milano”, erano presenti Giovanna Mori, conservatrice responsabile Unità Castello e Museo Pietà Rondanini, che ha collaborato alla realizzazione della mostra milanese, e il curatore della rassegna bustocca Silvio Mara. Mentre per l’inaugurazione de “La voce del corpo” c’erano sia Paola Ravasio che il suo maestro Pietro Scampini, originario di Cardano al Campo e autore della scultura “Ombre” installata da tempo in piazza Vittorio Emanuele II. Altre opere della scultrice sono esposte nel loggiato della casa editrice De Piante a pochi passi da Palazzo Cicogna (via Zappellini).

Civiche raccolte d'arte Bossi Paola Ravasio

«Varese ha degli artisti e delle artiste importanti, ma spesso viene dato spazio ad altro invece che valorizzare ciò che abbiamo in “casa” e Paola è una di quelle artiste. Lei racconta degli umani che vogliono essere riconosciuti, che lottano, che cercano e trovano un equilibrio» ha anticipato Daniela Croci Silvuni a cui Paola Ravasio ha affidato il racconto delle sue opere. E continua: «Si tratta di sculture potentissime fatte di materia bianca e vellutata come il gesso o tecnologicamente innovativa come la vetroresina che si impongono all’attenzione dell’osservatore esercitando una vera e propria attrazione magnetica. Quella che anima le forme antropomorfe di Paola Ravasio è energia pura contrapposta alla ottusa geometria di una materia fredda, razionale, incapace di emozioni. Esseri umani ancora in forma embrionale che vogliono nascere alla libertà».

La mostra curata da Silvio Mara, invece, è l’esposizione di inediti bossiani provenienti da collezioni private e delle opere e oggetti del pittore bustocco custodite dalle Civiche Raccolte mai esposti prima d’ora.
Le opere di proprietà privata in mostra sono tratte dalla collezione del bustocco Gian Carlo Carnaghi e da quella torinese degli eredi Bossi. Alcune sono state prestate da Il Bulino antiche stampe. La mostra illumina momenti biografici e della creazione artistica di Giuseppe Bossi che maggiormente risentono dell’influenza di Raffaello. Due aspetti sono privilegiati: la formazione artistica iniziale con la fondamentale permanenza a Roma e la rielaborazione matura di alcuni temi figurativi desunti dall’Urbinate.

La vicesindaco conclude manifestando una perplessità: «Trovo davvero poco felice la decisione che i musei debbano restare chiusi nel fine settimana, perché il tempo della cultura è concentrato prevalentemente in quel momento della settimana – ha concluso Maffioli -. Per questo, d’accordo col personale dei musei, che ringrazio per la disponibilità, abbiamo deciso, di venerdì, a partire dal 12 febbraio, di protrarre la chiusura di Palazzo Cicogna alle 19.30: un’ora e mezza oltre il nostro consueto orario, per consentire a chi lavora e a chi studia, di venire a vedere le mostre in un orario un pò più comodo».

Le mostre sono state sponsorizzate da Autocentauro, Piergiorgio Piergentili Assicurazioni Generali, Studio A&A, De Piante Editore e Comerio Ercole a cui è andato un plauso dell’assessore Maffioli.

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Francesca Cisotto
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Pubblicato il 05 Febbraio 2021
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