Pd: “Sui vaccini Fontana e Moratti chiedano aiuto a Figliuolo”

Il segretario provinciale del Pd varesino Giovanni Corbo e il consigliere regionale Samuele Astuti: "Azzeramento dei vertici di Aria è solo fumo negli occhi. Inaccettabili ulteriori ritardi"

vaccino Janssen

«Fontana, Moratti e Bertolaso non sono in grado di gestire il piano vaccinale anti Covid: non ci possiamo permettere ulteriori ritardi. Occorre che ne prendano atto e chiedano subito al commissario nazionale, generale Figliuolo, di affiancarsi a Regione Lombardia per supplirne le carenze e rimediarne gli errori, anche utilizzando in modo massiccio l’esercito e la protezione civile».

Lo dicono il segretario provinciale del Pd di Varese Giovanni Corbo e il consigliere regionale e capogruppo del Pd in Commissione sanità, Samuele Astuti, annunciando che verrà depositata una mozione in Regione per chiedere ufficialmente di muoversi in quella direzione.

«Bisogna vaccinare tutti gli anziani e i fragili, recuperando il tempo perduto, e poi procedere con le altre categorie, secondo le priorità indicate a livello nazionale. Anche il passaggio da Aria a Poste deve essere accelerato per poter essere pronti alla campagna vaccinale massiva, ma, nel frattempo, si tolga ad Aria la gestione della campagna per over80 e docenti e la si affidi direttamente alle ASST che, in sinergia con i sindaci che possono mettere a disposizione le loro anagrafi, possano procedere direttamente alla convocazione degli anziani e alla segnalazione ai vaccinatori delle persone fragili che devono essere vaccinate a domicilio».

«Inoltre, entro e non oltre venerdì 26 marzo prossimo, va scritto nero su bianco un piano con le prossime scadenze, perché in Lombardia ancora non c’è. Ai cittadini occorre dare certezze, non scuse. L’azzeramento dei vertici di Aria spa è solo fumo negli occhi dell’opinione pubblica per nascondere le vere responsabilità che risiedono in chi non ha fatto un’adeguata programmazione e si è ostinato a perseguire un modello organizzativo che si è dimostrato fallimentare. Moratti e Bertolaso, invece di annunciare iniziative spettacolari, dovrebbero spiegare perché hanno deciso di discostarsi da un piano nazionale che in altre regioni ha dimostrato di funzionare. Il silenzio di questi giorni del presidente Fontana è più esplicito di molte parole: la responsabilità è politica, non tecnica».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Marzo 2021
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Commenti

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  1. Chiara Brivio
    Scritto da Chiara Brivio

    buongiorno,
    solo a me sembra molto strano che Fontana chieda al CDA di ARIA  di “fare un passo indietro” e conferma l’attuale direttore generale ?
    CHI PAGHERA’ PER TUTTO QUESTO?
    grazie.
    Chiara Brivio

  2. Avatar
    Scritto da lenny54

    Ormai non e’ piu’ solo un problema Fontana e Moratti (era stata messa li’ per sostituire Fontana alle prossime elezioni regionali) ma e’ tutta la filiera di capetti e funzionari vari che non sono all’altezza. Filiera di governo nominata da tutte le varie amministrazioni cdx. Cosa dovra’ succedere ancora perche’ gli elettori lombardi cambino idea su questi?

  3. Alberto Gelosia
    Scritto da Alberto Gelosia

    Regione Lombardia ha le sue pecche e non è certo in testa alla gara per le vaccinazioni: galleggia a metà classifica. Mi aspettavo di meglio.
    Mi sembra assurdo, però, che le critiche arrivino dalla stessa parte che ha sbeffeggiato Fontana per l’ospedale in Fiera che ora si è rivelato necessario e, peggio, ci ha imposto il commissario Arcuri con tutti i noti problemi.

    1. Avatar
      Scritto da Felice

      Gentile Sig. Gelosia, a me invece sembra assurdo che questa regione che si fregia del termine “eccellenza” in ogni suo ambito sia diventata incriticabile su qualsiasi aspetto, su qualsiasi mancanza e su qualsiasi decisione scellerata presa negli ultimi 20 anni sempre dagli stessi partiti politici.
      Ebbene sì perchè la Lega ed il cdx in questo ultimo decennio se la sono cantata e suonata come volevano ed ora arrivano a sfiduciare (a parole) le stesse partecipate pubbliche che LORO STESSI hanno creato. Gli unici dirigenti che sono stati sospesi in Aria non hanno incarichi operativi.

      Ma facciamo un pò di storia a beneficio dei soliti smemorati lombardi:

      la centrale di acquisti della Regione Lombardia, Aria, non è certo nata sotto i migliori auspici. Bensì su invito della Corte dei Conti lombarda che nel 2018 ha messo alle strette la giunta Fontana, rispetto alla gestione di aziende “doppione” come Lombardia Informatica che di fatto si occupava dell’acquisto di apparati informatici quando già la Regione disponeva di un’altra stazione appaltante, Arca.

      Secondo i magistrati contabili, infatti, già quattro anni fa Lombardia Informatica non funzionava a dovere. Troppi costi, troppi appalti assegnati senza procedura di gara, troppi dipendenti. Nata essenzialmente per realizzare software sanitari, la società si era poi trasformata in una centrale appalti del settore informatico affidando a terzi quanto avrebbe dovuto produrre lei stessa, senza peraltro riuscire a risparmiare. Come rilevava la Corte dei conti regionale, nel 2017 i suoi costi erano proporzionalmente 50 volte più elevati rispetto ad Arca. Se infatti in Lombardia Informatica le uscite valevano il 10% del volume d’affari, in Arca erano appena lo 0,2 per cento. In soldoni, Lombardia Informatica aveva costi di struttura che sono più del doppio di quelli di Arca (10,7 milioni contro 21,6), ma gestiva incarichi regionali per un importo decisamente più basso (222 milioni contro 5,6 miliardi).

      Con spese discutibili (100mila euro solo in viaggi nel 2017) come le trasferte Milano-Catania (con voli Milano Catania a prezzi oscillanti da 38 a 300 euro) necessarie per la gestione del call center della sanità lombarda localizzato fino allo scorso anno a Paternò, paese d’origine della famiglia La Russa. O ancora consistenti importi per consulenze legali (483mila euro nel 2017) nonostante la presenza di un ufficio legale interno.

      “Ritenevo che ci fosse qualcosa da rivedere nella gestione della società”, dichiarò il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, alla notizia dei rilievi della Corte nel giugno 2018. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, Lombardia Informatica è stata mandata a nozze con Arca, ma i risultati sono quello che tutti hanno visto in queste settimane.

      Fonte: Il Fatto Quotidiano

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