“Quelli dell’hub“, protezione civile e associazioni al lavoro per i vaccini di Rancio Valcuvia
Giovani e meno giovani si fanno in quattro per aiutare. Sabato il banco di prova per l'arrivo dei primi scaglioni dei richiami: “Siamo pronti“
Francesca ha 25 anni, è di Gavirate e le sue mani aiutano di solito i bimbi per l’associazione “Il Ponte del Sorriso” ma con la stessa grazia indicano la strada a un’anziana che è appena stata vaccinata all’hub di Rancio Valcuvia: la signora cerca il posto dove rimanere per i 15 minuti successivi all’iniezione, la sorveglianza sanitaria opportuna per verificare che non si palesino effetti indesiderati.
Simone invece che di anni ne ha 21 di solito è impiegato nel tempo libero con le squadre di protezione civile di Germignaga. Ma anche lui è al centro di Rancio Valcuvia per donare un po’ del suo tempo libero al servizio degli altri.
Francesca Maggiora, Simone Anzà, sono solo due degli esempi di dedizione per il prossimo che si possono incontrare fra gli utenti – ancora per la maggiore anziani che ricevono il vaccino qui in Valcuvia e che nella giornata di oggi – nonostante non via sia un secondo di coda all’ingresso del tendone di via Provinciale 13 – ad alzare la manica della camicia saranno in più di 700 vaccinandi.
A sovrintendere le operazioni di coordinamento dei volontari c’è una figura molto conosciuta da queste parti, quel Dario Bevilacqua di solito occupato su interventi di contrasto agli incendi boschivi e che qui svolge le funzioni di capoturno. «Sta andando bene, finora non abbiamo mai avuto intoppi».
Venerdì a visitare il centro vaccinale ci sarò Attilio Fontana che arriverà ad una vigilia importante, vale a dire l’inizio dei richiami, per quegli oltre 800 anziani che il 3 aprile si presentarono per inaugurare la campagna vaccinale massiva qui nell’hub del Nord che serve un baciono di utenza di oltre 50 mila persone.
Sono pronti i volontari? «Sì, siamo pronti per limitare al minimo i tempi di attesa anche se finora il picco di criticità si è avuto con al massimo attese di circa un’ora ma è successo in poche occasioni, il sistema sta funzionando bene».
l lavoro dei volontari è strutturato su due turni, al mattino e al pomeriggio, e a rotazione viene svolto dalle squadre di protezione civile dei paesi che costellano la valle o dalle tante associazioni che appoggiano il progetto.
Sul posto questa mattina era presente anche Simone Castoldi, sindaco di Rancio Valcuvia e presidente di Comunità Montana valli del Verbano oltre al sindaco di Azzio Davide Vincenti.
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