In Italia esiste anche l’economia dell’amore invisibile e gratuito

Il nostro è uno dei paesi con maggiore “vitalità sussidiaria” in Europa. Un esercito di milioni di volontari dona gratuitamente il suo tempo per rendere più dignitoso e vivibile il viaggio della vita

Generica 2020

Nell’Italia delle corporazioni e dei campanilismi, il Sandro di Arcumeggia che taglia l’erba della parrocchia neanche fosse Giotto, la Piera di Bobbiate che prepara le torte per la raccolta fondi, che vincerebbero i palati di Master Chef, Toni di Cassinetta che organizza il viaggio dell’associazione, che costa meno di rimanere a casa, Mariuccia che porta la spesa e le mascherine del Comune di Bodio Lomnago a casa degli infermi e ammalati, generalmente non rientrano nel computo del Prodotto Interno Lordo, ma aumentano la qualità della vita di molti. (nella foto volontari della Protezione civile a Varese)

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha scritto nel messaggio d’apertura del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (io l’avrei chiamato, “Piano Verità e Speranza” oppure, “Piano o la va o la spacca”), che: «La crisi si è abbattuta su un Paese già fragile dal punto di vista economico, sociale ed ambientale. Tra il 1999 e il 2019, il Pil in Italia è cresciuto in totale del 7,9 per cento. Nello stesso periodo in Germania, Francia e Spagna, l’aumento è stato rispettivamente del 30,2, del 32,4 e del 43,6 per cento» (si vede che è un economista dalla precisione dei decimali). In realtà c’è un esercito silenzioso e onnipresente, che entra nel computo del PIL in modo molto parziale, e che è cresciuto e ha continuato a contribuire in modo determinante ad attenuare le tensioni sociali sui fronti della povertà, del disagio, della coesione e inclusione sociale: i nostri eroi sconosciuti, non influencers, sono i milioni di volontari che donano liberamente risorse di tempo, energia e competenza al terzo settore in Italia e rendono il viaggio della vita più dignitoso e vivibile, e spesso anche piacevole per la buona compagnia.

Fotografa la situazione del Terzo Settore in Italia il volume “Una società di persone” presentato al CNEL a Roma il 28 maggio. Dalla ricerca sui corpi intermedi emerge che le associazioni, fondazioni e cooperative sociali sono oggi 375.000 e sono cresciute del 25% in 10 anni, con 900 mila addetti, 4 milioni di volontari regolari, 11 milioni di partecipanti attivi e 7 milioni di sostenitori. Siamo uno dei Paesi con maggiore “vitalità sussidiaria” in Europa, con un focus prevalente su cultura, sport e ricreazione (65% degli enti) e assistenza sociale e protezione civile a seguire (9%).

Gli italiani partecipano alle associazioni per rendersi utili (38%), coltivare una passione (30%) o contribuire alla vita sociale, locale o nazionale (22%). Due terzi degli intervistati (in totale 2.000 persone) dichiarano un interesse medio o elevato per la politica (66%) e il 62% vorrebbe dare più poteri a Regioni o Comuni, perché il lavoro più importante è a livello locale.

Secondo Franco Bassanini, presidente della Fondazione Astrid, questa ricerca fa emergere «il ruolo cruciale delle comunità intermedie in un mondo in rapida trasformazione. Nel quale la globalizzazione e le tecnologie digitali, e ora la pandemia, producono frammentazione e atomizzazione». Gli fa eco Tiziano Treu, presidente CNEL: «Questo vasto mondo avrà un ruolo strategico anche nell’attuazione del PNRR». Infatti il 70% degli italiani si aspetta un ruolo forte dell’associazionismo negli aiuti alle famiglie in difficoltà economica (53%), assistenza agli anziani (40%) e sostegno nella ricerca di un lavoro (34%).

A fronte della generosità dei volontari, si pone la sfida per il terzo settore della crescita organizzativa, della capacità di trasformare le energie disponibili con processi semplici e robusti, che garantiscano qualità ed efficienza alle attività, oltre che trasparenza e integrità nell’utilizzo delle risorse. Un esempio innovativo di intervento in questa direzione è il bando della Fondazione Compagnia di San Paolo Next Generation YOU. Il bando è articolato in due fasi: nella prima, che terminerà il 29 giugno, gli enti candidati dovranno presentare una proposta di analisi organizzativa dei propri punti di forza, debolezza e potenzialità e un’idea del proprio piano di sviluppo, con il supporto di esperti degli ambiti sopraindicati, già selezionati dalla Fondazione sulla base di criteri di comprovata capacità. Per gli enti selezionati nella prima fase è prevista l’attribuzione di un contributo fino ad un massimo di 15.000 euro destinato all’analisi organizzativa e alla progettazione del piano di sviluppo. Gli enti ammessi alla seconda fase del bando dovranno presentare gli esiti dell’analisi organizzativa svolta e del piano di sviluppo elaborato in collaborazione con il fornitore, al fine di concorrere all’assegnazione di un contributo destinato all’esecuzione del piano stesso. Per la seconda fase gli enti selezionati riceveranno un contributo fino a un massimo di  50.000 euro destinato all’esecuzione del piano di sviluppo.

L’Italia non è solo quella messa in scena in alcuni film vincitori del David di Donatello del 2021, come i Predatori di Pietro Castellito e Favolacce di Damiano e Fabio D’Innocenzo, disperanti tunnel senza uscita. Nei giorni della ripresa della vita libera, oltre al Mottarone, l’Italia è anche altro. Non dimentichiamolo e prendiamocene cura, come hanno fatto i salvatori delle capre di Agitu, imprenditrice uccisa a gennaio, il cui sogno continua.

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza. Percorreremo assieme le vie che portano all’essenza. I profumi d’amore inebrieranno i nostri corpi, la bonaccia d’agosto non calmerà i nostri sensi.
Da La Cura – Franco Battiato.

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Pubblicato il 30 Maggio 2021
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