
Chiude la filiale Intesa Sanpaolo di Comerio, il sindaco Aimetti scrive ai vertici della banca
Da “voci di paese” al concretizzarsi della notizia che circola da qualche settimana: “Tale decisione avrà un notevole impatto sulla vita quotidiana dei cittadini”

A ottobre chiude la filiale Intesa Sanpalo di Comerio. Le “voci di paese” circolavano da qualche tempo e nelle ultime ore la possibilità che la banca chiuda gli sportelli si è fatta concreta. Il sindaco Silvio Aimetti ha preso carta e penna e ha scritto ai vertici dell’istituto bancario per evidenziare le proprie perplessità sul metodo di comunicare una scelta di questo tipo (nel quadro di un processo di ridimensionamento più ampio), che avrà conseguenze non da poco sulla cita di numerosi cittadini correntisti:

«Questa mattina, dopo esplicita richiesta formalizzata la settimana scorsa ai responsabili della filiale Intesa Sanpaolo (ex UBI) di Comerio, ho potuto incontrare il direttore e la direttrice area retail Lago Maggiore – ha scritto Aimetti -. L’oggetto della richiesta di incontro è stata dettata dalle insistenti voci, purtroppo dimostratesi veritiere, provenienti da numerosi cittadini nell’ambito delle più disparate situazioni della vita quotidiana ed intensificatesi nelle ultime settimane, sulla possibile chiusura della filiale di Comerio. Nel far presente che ritengo quantomeno “anomalo” venire a conoscenza di tale vostra determinazione, che evidentemente era programmata da tempo, da “voci di paese” notoriamente destituite di un qualsiasi fondamento di ufficialità, faccio sommessamente notare che tale decisione avrà un notevole impatto sulla vita quotidiana dei cittadini che mi onoro di rappresentare, soprattutto in un periodo, come quello attuale, così particolare per la vita delle nostre comunità, provate dai tanti problemi correlati alla pandemia».
«In particolare stupisce l’insufficiente capacità di gestire informazioni così importanti e sensibili che avranno significativi risvolti specie sulle categorie più fragili come quella degli anziani soli, dei disabili, di coloro che, magari, devono dipendere dagli altri per la mobilità, atteggiamento non professionale e adeguato ai valori che il vostro Istituto di Credito promuove attraverso i principali canali di comunicazione – prosegue Aimetti -. Ritengo che la proposta di chiudere e trasferire presso altra sede tutte le attività il 18 ottobre non sia ricevibile, se non dopo aver garantito servizio che permetta alle sopraccitate categorie fragili in particolare, ma più ampiamente a tutti i correntisti, di poter gestire in modo graduale un passaggio così delicato come quello della chiusura di un Istituto di Credito da sempre presente nella vita del nostro Comune. Sperando di averLe esposto in modo chiaro e esaustivo la situazione venutasi a creare e che ritengo risolvibile con la volontà e l’impegno di entrambe le parti, colgo l’occasione per augurarLe buon lavoro e per porgerLe cordiali saluti».
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Sono cliente di Intesa Sanpaolo da oltre 50 anni (da quando era Cariplo) e onestamente non riesco a capire le così tante chiusure di filiali nonostante sia una delle banche più prestigiose d’Italia. Capisco che quando ha inglobato altri istituti di credito ha dovuto cedere parte delle filiali ad altre banche ma ora, con l’ultimo acquisto di UBI banca, siamo al paradosso che a Varese città abbiamo solo 2 filiali di Intesa e ben 6 di Bper banca addirittura a poche decine di metri una dall’altra (Biumo Inferiore e centro città).