Il piano del M5S per salvare il nido di Samarate dall’esternalizzazione
Scambiare la classe esternalizzata con quelle gestite ancora dalle educatrici comunali, in modo da "poter risolvere il problema delle assunzioni" con cui si intreccia la situazione del nido comunale di Samarate
Il futuro della gestione comunale del Nidondolo, l’asilo nido di Samarate, è ancora incerto: lo scorso aprile era stata optata l’esternalizzazione di una classe (quella dei piccoli, mentre quelle dei medi e dei grandi sono rimaste con le educatrici comunali) all’azienda 3SG di Gallarate per far fronte alla carenza di personale.
Nel 2021, oltre alle dimissioni volontarie di un’educatrice, ci sono stati 3 pensionamenti. Per una risposta veloce in vista di settembre, l’amministrazione la scorsa primavera si è attivata per cercare un supporto esterno per il pre-nido, come aveva spiegato l’assessora all’Istruzione, Linda Farinon, nella commissione di aprile (e poi ribadito in consiglio comunale).
Il problema del personale
La questione del personale, a Samarate, è la “nota dolente” dell’amministrazione, visto che, entro il 2023, 29 degli 85 dipendenti andranno in pensione. Un tema che ha agitato le diverse parti della politica locale, al punto che gli stessi dipendenti comunali a fine luglio sono scesi in piazza per manifestare disagio e preoccupazione riguardo la loro situazione lavorativa, sempre più precaria.
Il sindaco Enrico Puricelli ha fissato come priorità nel 2022 l’assunzione di personale, per portare nuove risorse all’ufficio tecnico, tributi, all’anagrafe con l’assunzione di cic 6-8 persone.
Sul destino delle educatrici del nido, però, rimane il punto interrogativo: «Nella capigruppo di metà gennaio erano presenti anche la direttrice e le educatici del nido che hanno chiesto che fine farà a settembre l’asilo nido e la giunta ancora non aveva risposte», spiega Fortunato Costantino, ex consigliere comunale pentastellato e presidente del comitato Gestione asilo nido comunale.
Anche la lista di opposizione Samarate Città Viva, che presiede la commissione istruzione, ha recentemente richiesto la convocazione di una commissione urgente focalizzata sul Nidondolo.
«Se estenalizzeranno le alte classi cosa faranno le educatrici? Verranno messe all’anagrafe a timbrare documenti?», incalza.
Scambiare le classi esternalizzate
L’idea di Costantino e delle educatrici è ribaltare l’attuale situazione del nido «organizzato a bolle», che vede l’esternalizzazione di una sola classe (i piccoli), mentre i medi e i grandi sono rimasti con le educatici comunali: «Vogliamo tenere la classe dei piccoli con le 3-4 educatrici rimaste ed esternalizzare le classe dei medi e dei grandi. Così si potrebbe risolvere il problema delle assunzioni».
In questo modo, per l’ex consigliere si manterrebbe il personale che c’è già oggi, «anziché tirare fuori il Comuna dal nido»: «Un pensionamento è già stato fatto nel 2021, mentre le altre educatrici ci andranno tra 20-15 anni. Quindi si potrebbe risolvere la situazione, anziché stravolgere la gestione del nido», conclude l’ormai ex consigliere che, anche se si è dimesso dal consiglio comunale, continuerà ad occuparsi della questione.
I prossimi passi sono la commissione Bilancio di domani, martedì 1 febbraio, dove si farà il punto sul personale comunale e il consiglio comunale di settimana prossima.
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