Angelo Castiglioni, l’ultimo esploratore ottocentesco

L'avvocato Massimo Palazzi ricorda la figura dell'archeologo regista scomparso all'età di 85 anni. Con il fratello gemello Alfredo sono stati "gli uomini che hanno traslato il tempo"

angelo alfredo castiglioni

Riceviamo e pubblichiamo il contributo dell’avvocato Massimo Palazzi, già assessore alla cultura del Comune di Gallarate, in ricordo di Angelo Castiglioni. Scomparso giovedì 17 febbraio, l’archeologo ed esploratore varesino è stata una presenza importante anche nella città dei due galli, dove ha presentato volumi e ricerche in particolare in occasione del festival Duemilalibri, fin dalla lontanissima prima edizione, nel 2000

Gli Uomini che hanno traslato il Tempo

Raramente accade che la morte di un uomo coincida con la conclusione di un’epoca.

Questa condizione si verifica, certo, con la scomparsa di grandi personaggi storici, che hanno caratterizzato e plasmato il loro tempo e la società in modo così peculiare da determinarne la fine con la cessazione della loro stessa vita. In altre occasioni la coincidenza è solo di tipo cronologico, per lo più occasionale.

Con la scomparsa di Angelo Castiglioni oggi, e con quella di Alfredo nel 2016, si è verificata una situazione differente e del tutto singolare.

Da quando conobbi i fratelli Castiglioni, nel 1999, mi piaceva pensare ed affermare che “erano gli ultimi esploratori ottocenteschi viventi”, perché la loro vita affascinante, le scoperte etnografiche ed archeologiche, la raccolta di collezioni e la loro valorizzazione in contesti sia locali che internazionali, lo spirito stesso d’avventura che li caratterizzava era identico a quello dei grandi viaggiatori e pionieri dell’esplorazione dell’Africa sviluppatasi tra la metà e la fine del XIX secolo.

Però quando i fratelli Castiglioni partirono per il loro primo viaggio verso il Sahara alla fine degli anni Cinquanta, l’epopea dell’esplorazione romantica era già definitivamente terminata da oltre 50 anni. In un continente in cui maturava lo sconvolgimento di tutte le caratteristiche della sua antica storia, sembrava non esserci più posto per le scoperte che avevano illuminato le figure di Giovanni Battista Belzoni, Orazio Antinori, Giovanni Miani, Carlo Piaggia, Guglielmo Massaja, Gustavo Bianchi, Vittorio Bottego, per ricordare solo alcuni degli italiani che avevano attraversato un’Africa ancora sconosciuta.

Ma le persone straordinarie sono quelle che superano l’ingannevole sipario delle apparenze e Alfredo e Angelo Castiglioni hanno dimostrato che le grandi scoperte erano ancora possibili: cogliendo e conservando tramite le nuove tecnologie i costumi e le tradizioni orali prima della loro repentina e inesorabile estinzione, attraversando territori in precedenza poco frequentati perché a margine della frenetica corsa alle sensazionali scoperte geografiche, o, ancor più intelligentemente, rileggendo con occhi differenti le fonti antiche, per individuare luoghi affioranti nella memoria, ma ancora fisicamente coperti da metri di sabbia.

Non voglio elencare i risultati straordinari delle loro ricerche, questo spetterà dapprima a chi ha avuto il privilegio di collaborare e vivere al loro fianco, poi alle prossime generazioni perché, come affermava Theodor Mommsen nella sua Storia di Roma, “Gli uomini comuni vedono i frutti della loro opera; il seme sparso da uomini di genio, invece, cresce lentamente”.

Vorrei solo ricordare quello che, per me, è stato il loro lascito più emozionante: Alfredo e Angelo Castiglioni hanno saputo traslare il Tempo.

Non intendo dire semplicemente che hanno viaggiato nel tempo, qualità che si è soliti attribuire agli archeologi, poiché hanno fatto molto di più: hanno creato una parentesi di Ottocento, ponendola a cavaliere tra XX secolo e Nuovo Millennio e ci hanno donato così la possibilità di vivere con loro questa meravigliosa esperienza di esplorazione romantica.

Ciò che si conclude oggi con la scomparsa di Angelo Castiglioni è proprio quella parentesi: si chiude con loro la “proiezione” di quel tempo nel mondo contemporaneo.

Per me questo rimane il dono più grande della lanterna magica con la quale Alfredo ed Angelo Castiglioni sono riusciti ad emozionarci per oltre sessant’anni.

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Pubblicato il 18 Febbraio 2022
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