Ospedale unico Gallarate-Busto, “i conti sui posti letto non tornano”

Tra consigli comunali e commissioni, nelle ultime settimane si è tornati a discutere della dotazione di posti nei futuro ospedale unificato. Secondo Massimo Gnocchi manca chiarezza (non solo su questo punto)

 ASST Valle Olona

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Massimo Gnocchi, consigliere comunale della lista civica Obiettivo Comune Gallarate, sul tema dell’ospedale unico. Al centro del dibattito (anche) il numero dei posti letto nella futura struttura, a confronto con quelli esistenti nei due attuali ospedali di Busto-Gallarate. Tra gli altri temi anche i servizi previsti in futuro nella zona del Sant’Antonio Abate, in centro a Gallarate, e il destino dell’indotto economico circostante 

 

Premesso che ad OCG sta a cuore il destino dell’Ospedale di Gallarate, sul cui pensionamento – previsto di fatto dal verbale regionale del 17 Dicembre 2021-  siamo fortemente contrari, anche alla luce di quanto emerso dopo il Consiglio Comunale di Gallarate che ha votato contro al dibattito pubblico, siamo constretti a dover dire che di “Unico” questa opera sicuramente una caratterisitica ce l’ha: la ben poca chiarezza.

Innanzitutto sui numeri dei posti letto che, a seconda delle angolazioni da cui si osserva il tutto, mutano curiosamente. Quattro giorni dopo l’acceso dibattito gallaratese, infatti, ove sui numeri ci sono state addebiate parole grosse tipo di voler fare “terrorismo” mediatico, a Busto A. alla Fondazione Carnaghi e Brusatori alla presenza anche del Presidente della commissione Sanità della Lombardia Emanuele Monti, è stato detto che la futura struttura avrà 725 posti ordinari (accreditati o effettivi?) e 48 di day hospital per un totale di 773. Non solo adesso su questi numeri giunge conferma direttamente da un forza di maggioranza ovvero il centro popolare che presiede la commissione welfare. Peccato però che lo scorso 3 Febbraio in aula a Gallarate fu detto che i posti saranno 865 ed i conti quindi non tornano proprio.

Perchè ad OCG non tornano nemmeno quelli dei letti disponibili (ordinari o accreditati che siano) nei due nosocomi nel 2021 sui quali si effettuano i confronti. Secondo quanto appreso nella citata riunione bustocca, infatti, nel 2021 a Busto i posti non meglio precisati sarebbero stati 321 mentre a Gallarate 221 per un totale di 542. Nella nostra ricerca di materiale (sito ASST), però, come citato nella relazione depositata prima della discussione in aula contro la quale si è scagliato il sindaco Cassani, lo scorso 3 agosto 2021 il direttore generale della Asst Valle Olona con la delibera n° 656 ad oggetto “ricognizione posti letto all’1-1-2021 nei presidi ospedalieri afferenti la stessa asst”, individuava numeri li da leggere. Per Busto A. i letti ordinari attivabili erano 469 mentre gli ordinari accreditati 624, per Gallarate erano rispettivamente 365 e 464. Sommando i primi (ordinari attivabili) il risultato al 2021 è di 834, sommando i secondi (accreditati) sale a 1088. E rispetto ai 773 certificati ora per l’ospedale unico -nel verbale del 17 dicembre sono 700 genericamente ordinari- sono senza dubbio meno della sommatoria riferita ai posti letto esistenti nei due nosocomi al 2021.

Usando le parole che il Sindaco Cassani ha proferito in aula, ovvero che con “nozioni base di matematica” si può agevolmente arrivare a delle conclusioni, chiediamo umilmente di capire e di spiegare ai cittadini di Gallarate di quali numeri si deve tenere conto per verificare se l’impegno assunto dal Consiglio Gallaratese (no ad un ospedale unico con meno posti letto dei due noscomi attuali ndr) sarà effettivamente mantenuto. Perchè abbiamo la sensazione che ben più di qualcosa non torni a testimonianza che il sottoscritto per OCG non ha scritto o detto cose inseatte affermando che il futuro ospedale unico avrà meno posti letto degli attuali due ospedali!

Quanto al destino del nostro Ospedale, la notizia che a Gallarate rimarranno “ambulatori” non ci tranquillizza affatto perchè secondo noi questa è proprio la parte del progetto preliminare che non va. La maggioranza che governa la città col voto sulla deroga ha ritenuto infatti, diversamente da noi, che dei moderni ambulatori siano una risposta sanitaria sufficiente, secondo noi invece al S. Antonio Abate devono restare alcuni servizi essenziali imprescindibili. Un punto di prima emergenza/soccorso, un punto nascite ed servizio pediatrico con annessa riattivazione del pronto soccorso ora chiuso, ed altri ancora come per alcune malattie croniche.

La questione del futuro del S.Antonio Abate, inoltre, oltre a quello sanitario assume anche rilievo economico dato che attorno al nosocomio si regge dell’indotto commerciale, ed è infine apprezzabile per la valorizzazione immobiliare. Per queste ragioni abbiamo chiesto un coinvolgimento delle associazioni locali di categoria che in questa decisiva partita per il futuro di Gallarate possono essere d’aiuto e stimolo alla riflessione. Un ospedale con 150 anni di storia, infatti, non si può liquidare così.

Massimo Gnocchi, Obiettivo Comune Gallarate

massimo gnocchi primo consiglio comunale gallarate

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Pubblicato il 14 Febbraio 2022
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