Esposto in procura sul campeggio di Azzate, l’avvocato del nuovo proprietario: “L’amministrazione comunale non può scaricarci”

Ivano Panzeri e il suo avvocato attendono le prossime mosse dopo l'esposto. Le opposizioni chiedono al sindaco la convocazione di un Consiglio comunale sulla drammatica situazione

Il caso del campeggio di Azzate è scoppiato. Una deflagrazione che ha investito tutte le parti coinvolte: il curatore fallimentare, il titolare dell’azienda che avrebbe dovuto liberare l’area in riva al lago da casette e bungalow e smaltire il materiale, e l’amministrazione comunale.

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L’ex camping Sette Laghi dopo la demolizione delle roulotte e delle case mobili 4 di 43

Gli articoli delle ultime settimane e l’inchiesta di Striscia la Notizia hanno rivelato quello che in realtà è sotto gli occhi di chiunque fosse entrato nell’area acquistata dall’imprenditore Ivano Panzeri: una devastazione che rasenta il danno ambientale a causa dei rifiuti pericolosi lasciati sul terreno, tra cui eternit, lana di roccia e polistirolo (qui l’articolo di Varesenews).

Ivano Panzeri conferma di aver depositato settimana scorsa un esposto alla Procura: «A questo punto attendiamo di sapere che cosa succederà. Potrebbero sequestrare l’area, certo. Ma almeno arriveremmo a una svolta. Al momento ci sembra che l’amministrazione di Azzate voglia mollarci la classica patata bollente. Pare che rimuovere i rifiuti, smaltirli sia un problema nostro, dopo che il curatore fallimentare ha affidato i lavori ad un’impresa che non ha portato a termine il suo incarico».

“Inseguito” con microfono e telecamera dall’inviato Max Laudadio il curatore fallimentare ha negato che sul sito dell’ex camping vi sia un rischio ambientale e ha dichiarato di non voler lasciare dichiarazioni: “Per quanto riguarda la posizione del curatore parlano gli atti ufficiali”. Il sindaco Gianmario Bernasconi nelle poche battute mandate in onda nella trasmissione, dice che una parte dell’amianto era stata portata via e nega che si corra un rischio di danno ambientale. Ma Max Laudadio a febbraio, il giorno in cui il sindaco era andato a fare una ispezione con alcuni tecnici,  aveva un “infiltrato” dotato di microcamere che hanno registrato il momento in cui si fa riferimento alla possibilità che il terreno sia inquinato in profondità dai rifiuti.   «Abbiamo sempre vigilato e non abbiamo nulla da rimproverarci. Il comune ha fatto quello che doveva fare», dice oggi lapidario Bernasconi al quale Laudadio ha fatto però promettere di tornare a verificare la situazione.

Panzeri invece ribadisce la responsabilità dell’amministrazione comunale: «Minimizza, ci sono tecnici che con arroganza hanno negato l’evidenza. Ci saremmo aspettati un po’ di collaborazione anche perché che ci si creda o no il nostro interesse va tutto nella direzione di salvaguardare un’area bellissima, che vorremmo restituire alla comunità. Ora noi abbiamo dato l’incarico a due società: una che farà una perizia sul terreno attraverso carotaggi per sapere fino a che livello è inquinato, e una che dovrà stabilire costi e tempi dello smaltimento».

Anche l’avvocato di Panzeri, Simone Faccio conferma quanto sostiene il suo assistito: «L’amministrazione comunale ha emesso due nuove ordinanze – spiega – ci intima di mettere in sicurezza le parti su cui sono state rilevati tre cumuli di lana di roccia e altro materiale giudicato pericoloso utilizzando sistemi di protezione in modo da impedire il danno ambientale, e di provvedere entro 7 giorni dallo smaltimento di trasmettere la documentazione che attesti lo smaltimento. Insomma il problema è ora tutto nostro. Non possiamo ignorare che il Comune di Azzate è creditore per oltre 400 mila euro ed ha tutto l’interesse che si proceda speditamente e si arrivi una definizione: una causa al curatore fallimentare o un intervento di Arpa per danno ambientale bloccherebbe tutto.
Una situazione assurda. Abbiamo anche scoperto che l’azienda incaricata dello smaltimento ha operato in maniera davvero superficiale: lavoravano con un fiorino, sul quale avevano caricato tutto in maniera indifferenziata. Con quello si sono presentati in discarica e sono stati, ovviamente, respinti».

Dopo i servizi di Striscia le opposizioni si sono mobilitate e hanno chiesto al sindaco la convocazione di un Consiglio comunale sulla drammatica situazione.

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Pubblicato il 23 Marzo 2022
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