La Lombardia richiama Bertolaso per gestire la crisi ucraina. Ipotesi di un centro d’accoglienza alla caserma di Gallarate

Il presidente Fontana ha costituito il 'Comitato esecutivo per l'emergenza in atto in Ucraina'. Ci si prepara ad accogliere i rifugiati. Allo studio un maxi centro all'ex deposito dell'Aeronautica

Finita la campagna vaccinale, Regione Lombardia richiama Guido Bertolaso per gestire una nuova emergenza. Con un decreto firmato oggi dal presidente Attilio Fontana, Regione Lombardia ha costituito il ‘Comitato esecutivo per l’emergenza in atto in Ucraina’.

Coordinatore della struttura, in qualità di consulente del presidente, è stato nominato Guido Bertolaso. Fanno parte del Comitato Roberto Laffi (direttore generale Territorio e Protezione civile); Giovanni Pavesi (direttore generale Welfare); Claudia Moneta (direttore generale Famiglia e Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità) e Aberto Zoli (direttore generale Areu).

La mossa del presidente Fontana è legata alla prospettiva di un esodo di massa dalle zone di guerra. Attualmente i flussi sono ancora moderati e, spesso, gestiti grazie alla presenza di famigliari o amici che possono dare risposte immediate. In prospettiva, però, se il conflitto dovesse continuerà e la situazione precipitare con la fuga di centinaia di migliaia di civili, l’arrivo anche in Italia comporterà un modello di accoglienza più strutturato e puntuale.

Anche Ats Insubria sta lavorando a un piano di concerto con Prefettura e Protezione civile che avranno la regia diretta dell’emergenza. 

« Abbiamo definito un protocollo condiviso con i sindaci – spiega il direttore sanitario Giuseppe Catanoso – diamo indicazioni per la presa in carico immediata dei rifugiati perché vengano sottoposti a tampone. Poi, anche in collaborazione con la medicina del territorio, prevediamo delle visite generali per stabilire le condizioni di salute di chi arriva. Nel frattempo valutiamo anche la loro situazione vaccinale e, se è il caso, li invitiamo a sottoporsi a vaccino. Ricordiamo che il tasso vaccinale in Ucraina è del 35% anche perchè c’erano alcune remore verso il vaccino Sputnik. Noi saremo in grado di offrire le nostre alternative e saremo pronti a somministrare le dosi richieste». 

Tra le proposte sul tavolo c’è anche l’individuazione di una struttura di grandi dimensioni che potrebbe ospitare un numero elevato di rifugiati. Tra le ipotesi c’è quella del Centro per le grandi emergenze di Gallarate. L’ex deposito dell’Aeronautica, su cui pende un progetto di sviluppo futuro, potrebbe venire allestito per la crisi ucraina. Qui i rifugiati troverebbero anche i presidi vaccinali e dei tamponi e servizi di tipo sanitario. Al momento, si tratta solo di un progetto di lavoro. 

«Per assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina, in conseguenza della grave crisi internazionale in atto – spiega il presidente Fontana – abbiamo deciso di costituire questo Comitato. Uno strumento che contribuirà ad affrontare, sulla base dell’ordinanza del Governo, quanto necessario per le azioni e le attività da mettere in campo durante la crisi. Ciò avverrà in costante raccordo con il Governo, a partire dalla Protezione civile nazionale. Nel ringraziare chi opererà all’interno di questa struttura, rinnovo il mio appello alla solidarietà e alla vicinanza nei confronti di chi fugge dalla guerra».

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Pubblicato il 09 Marzo 2022
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