Malpensa 2035 e l’impatto sui territori, se ne parla in un convegno a Somma Lombardo
L'Unione Comitati di Malpensa ha invitato per il convegno, in programma il prossimo 7 maggio, 33 Comuni, gli enti del parco del Ticino, due province, Regione e il ministro Cingolani
“Malpensa e gli impatti sul territorio” è il tema di un convegno organizzato sabato 7 maggio a Somma Lombardo dall’Unione Comitati comprensorio Malpensa per la tutela della salute e dell’ambiente. Obiettivo analizzare e descrivere in un contesto ampio e condiviso gli impatti che l’aeroporto genera nel quadrante nord-ovest della regione.
In questo periodo si sta discutendo molto di Masterplan 2035 e dell’espansione di Cargo City a Sud del sedime aeroportuale (verso la brughiera di Lonate Pozzolo) e nelle scorse settimane i nove sindaci del Cuv, insieme al Parco del Ticino, hanno incontrato in Regione Lombardia Sea ed Enac, arrivando a una sorta di compromesso: sì al Masterplan di Malpensa, ma in cambio di un impegno adattuare l’espansione del cargo per step, solo se necessario, con compensazioni certe.
E’ in fase di definizione l’elenco dei relatori che parteciperanno su vari temi, tra cui sicurezza aerea, impatto sanitario, occupazione e qualità del lavoro, ambiente, natura e progetti già in atto con la Comunità europea.
Al convegno verranno invitate, oltre alla popolazione, circa 33 amministrazioni comunali lombarde e piemontesi, i due enti del Parco Ticino, le Province di Varese e Novara, la Città metropolitana di Milano ed il ministero della Transizione ecologica. «Si auspica la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti dalla presenza di Malpensa – dicono gli organizzatori – una platea davvero ampia di soggetti, un numero elevato che stride con il numero “nove” dei sindaci chiamati a firmare l’accordo in Regione Lombardia. Una mossa per scaricare su di loro la responsabilità dell’espansione aeroportuale: i sindaci, come si sa, sono i primi responsabili della salute dei cittadini. L’intenzione di far incontrare e riprendere il dialogo tra i vari enti che subiranno le ricadute dello sviluppo previsto dal masterplan 2035 con la popolazione che ne subirà gli impatti, un dialogo essenziale, del tutto assente fino ad oggi».
«Il convegno prevede la presenza di studiosi su precisi temi e per questo chiediamo agli amministratori del Cuv di aspettare a firmare accordi di cui poi ci si dovrà pentire, ma di cogliere questa occasione di confronto che comitati e associazioni ambientaliste mettono a disposizione. Dopo tutto ci sarà sempre il tempo per prendere decisioni in modo più cosciente ed imparziale senza subire il canto della sirene di Regione Lombardia, Sea ed Enac, nell’interesse pubblico dei cittadini residenti in questo comparto territoriale del nord Italia.
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