Il centrosinistra di Samarate attacca gli aumenti di Tari e Irpef: “Più tasse per tutti”
Il commento di Progetto Democratico sull'aumento votato in consiglio comunale di maggio. E l'attacco alla maggioranza, sempre più fragile: "Tarantino sta disgregando la Lega"
Samarate aumenta l’Irpef e la Tari per il 2023: per la tassa rifiuti si prevede un rincaro del 5% sulle utenze domestiche, a fronte di una diminuzione del 10% su quelle non domestiche; quanto all’addizionale unica, si tratta di un gettito di 360mila euro all’anno, che tradotto per i cittadini oscilla dai 20 ai 70 euro in più all’anno in base al reddito.
Gli aumenti sono stati votati durante il consiglio comunale di ieri, lunedì 30 maggio.
“Una flat tax samaratese”
«Durante l’esposizione del punto da parte del consigliere delegato al bilancio abbiamo potuto inoltre constatare gli effetti della tanto decantata flat tax di Salvini. Una tabella esplicativa mostrava i nuovi valori Irpef suddivisi per fascia di reddito mostrando come un reddito di 20mila euro avrà la stessa imposizione di un reddito di 70mila euro (non un euro in meno mentre le fasce intermedie pagheranno di più: a Samarate siamo sempre avanti. Quindi, nel prendere questa decisione, l’amministrazione non ha nemmeno considerato una progressività di imposizione per incidere in maniera inferiore sulle fasce più deboli».
«Il gruppo Progetto Democratico ha convintamente votato contro l’aumento dell’addizionale perché, oltre ad essere imposta ai cittadini in un periodo storico che vede aumenti generalizzati nei costi per l’energia e sui beni primari, riteniamo questa decisione sia frutto di una mancata visione a lungo termine», spiega il consigliere Tiziano Zocchi all’indomani del consiglio comunale. «Scelte fatte negli anni passati hanno fatto sì che il bilancio comunale perdesse entrate certe che avrebbero potuto evitare aumenti di tasse e garantire migliori servizi. Servizi ormai da anni totalmente spariti o esternalizzati», continua Zocchi, facendo l’esempio delle farmacie comunali o del Pgt.
E, soffermandosi sul Pgt, Zocchi ricorda il suo intervento nel consiglio comunale del 2010, poco prima di dimettersi da consigliere: «Quella sera dissi che si sarebbero accorti ben presto che bocciare il Pgt della giunta Solanti per farne uno nuovo avrebbe avuto dei costi. L’allora consigliere di maggioranza Luca Macchi mi rispose di non preoccuparmi, visto che avevano pensato a tutto. Infatti hanno aumentato due volte l’Irpef, si vede che ci avevano pensato proprio bene». Da qui il consigliere si spiega il voto favorevole ieri sera della consigliera di minoranza Alessandra Cariglino (Forza Italia): «Si è dimostrata la stampella dell’amministrazione».
«E non solo, ci preoccupa moltissimo l’esplosione della spesa sociale, sintomo di un disagio che deve essere urgentemente affrontato alla base, con politiche socio-educative adeguate»: il gruppo è preoccupato per la spesa del sociale, che quest’anno è aumentata di 600mila euro rispetto al 2018 e di 300mila euro rispetto al 2020.
«Siamo di fronte a un problema educativo quando guardiamo alle spese di inserimento dei minori in comunità. Bisogna farsi delle domande, chiedendoci se manchino l’integrazione o il supporto alle famiglie con attività di sostegno ai ragazzi. Non si può solo risolvere il problema con la finanza e le spese a carico».
«E questo aumento, inoltre, rappresenta l’ultima spiaggia avendo praticamente saturato la capacità impositiva (il massimo è lo 0,80%): cosa faranno nel 2023 per far quadrare un bilancio ormai privo di spinta propulsiva? Ora non ci resta che tenere alta la guardia e vigilare affinchè questo sforzo chiesto alla cittadinanza non sia vano e che possa trovare riscontro in maggiori servizi e una macchina comunale più efficiente, viste le tanto decantate assunzioni che saranno fatte nei prossimi mesi».
I malumori della Lega
Ancora una volta in consiglio comunale, specialmente al momento della votazione, sono riaffiorati i mal di pancia della maggioranza, che da mesi sembra attraversare un periodo burrascoso.
«Nonostante l’astensione della lista civica a supporto di Puricelli, il gruppo consiliare leghista, supportato dal voto favorevole di Forza Italia ha portato a casa il risultato: più tasse per i cittadini samaratesi», sostiene Zocchi.
Infatti, ancora una volta Domenico Trimboli, consigliere della “civica del sindaco”, si è astenuto e nel suo intervento si è dimostrato fortemente contrario agli aumenti: «Anche l’anno scorso ci siamo opposti, ma fin da subito abbiamo dato disponibilità per verificare questa ipotesi. Ma lo scenario di oggi non lo condividiamo».
Maurizio Brambilla (Lega) al momento della votazione è uscito dall’aula, mentre Claudio Verga ha affermato che avrebbe votato per «dovere civico» anche se fortemente contrario: «Se fossimo a scuola saremmo tutti rimandati con debiti seri. Avevo chiesto, in passato, un cambio di passo della maggioranza: doveva essere uno stimolo, ma nulla è cambiato».
Della stessa linea perfino la presidente del consiglio comunale, Rossella Caligiuri (anche lei della civica). «Di Trimboli – continua Zocchi – ho apprezzato l’onestà intellettuale». Era assente dal consiglio comunale Laura Moi (Lega), come già avvenuto al consesso di aprile.
É da questi segnali che, ormai da mesi, si ravvisa un certo malumore nella maggioranza di centrodestra a trazione leghista, tra assenze, voti contrari, astensioni o voti favorevoli “per dovere”: «Non si può criticare il manovratore – l’ex sindaco Leonardo Tarantino – che ha governato per dieci anni e ha poi portato la città a questa situazione; in consiglio parla sempre e solo lui su tutti gli argomenti trattati».
Infine, Zocchi lamenta l’atteggiamento della maggioranza, che tende a non condividere con le forze di opposizione (ma anche all’interno della maggioranza stessa) i progetti e le idee: «Le soluzioni e le idee arrivano a scatola chiusa in commissione e in consiglio comunale, già preconfezionati. Anche per questo c’è tanto mal di pancia all’interno del centrodestra: l’ex sindaco vuole fare le cose seguendo la sua linea a tutti i costi e ci sta riuscendo, ma sta disgregando la Lega».
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