Con il metal detector nei boschi dello spaccio a Gorla, trovati due machete e una pistola
Un gruppo di volontari di "SOS metal detector" ha perlustrato i boschi dello spaccio a Gorla Minore, ritrovando diversi oggetti e numerose armi, fra cui due machete, una pistola e una spada
Armi bianche, bossoli, una spada, due machete, una scacciacani, un caricatore con proiettili di una pistola Beretta e varie pallottole inesplose e pronte all’uso, medicine e caricabatterie, oltre a numerosi sacchi di spazzatura: è questo il “bottino” rinvenuto a Gorla Minore lo scorso sabato da un gruppo di volontari che, armati di metal detector, hanno perlustrato i boschi “dello spaccio”.
Ai banchi di regia, “SOS metal detector”, un’associazione senza fini di lucro che si occupa del ritrovamento di oggetti smarriti: in collaborazione con le Forze dell’Ordine e trasmissioni come “Chi l’ha visto” contribuisce anche alla ricerca di persone scomparse o alla “bonifica” di alcune aree, come in questo caso, luoghi di delinquenza e spaccio.
Il gruppo è giunto a Gorla Minore con la volontà di mettere a disposizione il proprio tempo e le strumentazioni adatte: «Siamo tutti volontari – spiegano i referenti di “SOS metal detector”; uniamo la passione per questo hobby con la volontà di fare qualcosa di utile per la comunità. In collaborazione con il Comandante dei carabinieri di Gorla Minore, della Polizia locale, della Protezione civile e del sindaco di Gorla Minore Vittorio Landoni, ci siamo dedicati alla perlustrazione dell’area intorno a via Redipuglia, una zona conosciuta per la presenza di spacciatori. Lì abbiamo ritrovato un gran numero di oggetti, fra cui diverse armi, che abbiamo consegnato agli agenti».
Un’attività che il gruppo svolge in modo totalmente gratuito: «Non percepiamo nessun contributo, ciò che ci sta a cuore è poterci dedicare a questo hobby rendendoci utili. Ci spinge solo la passione, addirittura per venire a Gorla uno di noi si è svegliato all’alba, partendo dalla Presolana!».
L’associazione è presente su tutto il territorio nazionale con una rete di 900 volontari e circa 430 soci che “lavorano” con il proprio metal detector: «Sempre al fianco delle Forze dell’Ordine ci occupiamo della promozione di argomenti di cultura ambientale, attraverso attività didattiche e informative, nonché, con la nostra attività ci dedichiamo al recupero di elementi solidi metallici inquinanti, al fine di generare progettualità e strategie tecniche di riqualificazione».
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