Clelia spegne cento candeline, vive ad Azzate paese dei “centenari”

Festeggerà domani, 26 novembre insieme ai tre figli e ai sei pronipoti. In Paese vivono quattro centenari: Carlotta Ballerio a gennaio compirà 107 anni

Centenaria Azzate, Clelia

Cento anni domani, 26 novembre. Clelia Coldebella è nata nel 1922 a San Donato, un piccolo paese nel piccolo comune di Lamon, in provincia di Belluno. Poche anime e tanta strada da fare a piedi. Una strada che l’ha portata anche in Francia e in tanti altri Paesi del Mondo fino ad arrivare in un bella casa, con tanto di antica meridiana alla parete, ad Azzate.

Clelia ci accoglie sul divano, fresca di parrucchiere: sente poco, ma ricorda tutto quello che le è capitato nella vita, una vita, dice, che non è stata rosa e fiori, ma, tiene a precisare, “come per ognuno di noi”. Nel complesso è stata fortunata: 4 figli, tre ancora in vita, oggi vive con Claudio al piano inferiore della villetta bifamiliare.

«Quattro figli, due maschi e due femmine, e sei pronipoti – racconta – Mio marito Isidoro è morto a 48 anni quindi sono vedova da tanto tanto tempo. Isidoro ha fatto tantissimi lavori: il minatore in Francia, il muratore qui ad Azzate. Io sono andata a fare le pulizie ma ho cominciato a lavorare tardi. Non ho voluto più risposarmi» (nella foto con l’assessore Giovanni Rocca dona un mazzo di fiori a Clelia, omaggio del Comune di Azzate).

Il suoi ricordi però partono da molto lontano: «Quando avevo 7 anni mio padre andò in Australia; è tornato che ne avevo 17: eravamo due estranei, avevamo soggezione uno dell’altro. Prima giocavamo a carte insieme, quando è tornato a casa niente è stato come prima. Quando mi sono sposata ho cominciato a viaggiare, sempre in treno, in vita mia non ho mai preso un aereo. Ho girato tanto, poi a 38 anni sono arrivata ad Azzate e qui sono rimasta».

Otto interventi e qualche acciacco che la affaticano ma vive serenamente con suo figlio, anche se ormai non esce più nemmeno in giardino: «Guardo la televisione ma adesso sono arrabbiata perché ci sono i calciatori e non posso più vedere “I soliti ignoti”-dice – A me il calcio proprio non piace». Alla domanda: ma è stata bella la sua vita? Risponde con un alzata di spalle: «Sì e no, non saprei. È stata lunga: morirò pure qualche volta», e scoppia a ridere.

Azzate paese di centenari 

Azzate ha in questo memento ben 4 centenari. Uno è il maestro Antonino, Nino, Di Gregorio, che il 20 gennaio compirà 101 anni (anche se in Comune l’atto di nascita registra un 25 gennaio 1922. Ne abbiamo scritto qui ).

Poi c’è Clelia. Ma il record assoluto è di Carlotta Ballerio, nata il 7 gennaio 1916, quindi tra qualche settimana festeggerà i 107 anni. «Carlotta è nata e cresciuta ad Azzate-  ci racconta l’assessore Rocca – e ha sempre abitato in via Foscolo, sempre nella stessa casa». Da giovane voleva farsi suora ma poiché la sorella era già in convento ha dovuto andare a lavorare in tessitura a Sumirago; per spostarsi usava la bicicletta. Non ha mai visto il mare e non è mai andata in vacanza. Per evitare il matrimonio è arrivata persino a fare un fioretto in chiesa. Fino ai 96 anni ogni mattina si alzava alle 6.30 per andare a messa e anche adesso ogni sera dice il rosario.

Cento anni li ha già festeggiati invece Angelina Daverio, nata il 4 ottobre 1922. Anche lei ha sempre vissuto ad Azzate, anche se in zone diverse. A 12 anni ha cominciato a lavorare come tessitrice alla Maino di Azzate, e prima ancora alla Maino di Gallarate e per andare in fabbrica prendeva il “Barcellona” il pullman dei lavoratori. Fino a 99 anni ha curato il giardino della sua casa. Oggi si riposa coccolata dai suoi tre figli.

Qui un’analisi dei dati sulle generazioni in ciascun comune del Varesotto. Abbiamo costruite tre strumenti che permettono a tutti di esplorare la composizione demografica di ciascun paese: LI TROVATE IN QUESTO ARTICOLO

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Pubblicato il 25 Novembre 2022
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