La rete a banda larga anche nei borghi storici della provincia di Varese

I sindaci dei nostri comuni affrontato molteplici tematiche che guardano al futuro, compresa quella della accelerazione della diffusione della banda larga anche nelle aree meno popolate della città

Piccoli Borghi 2022

Si è tenuta nei giorni scorsi l’assemblea nazionale dei comuni italiani, l’ANCI, durante la quale i sindaci dei nostri comuni affrontato molteplici tematiche che guardano al futuro, compresa quella della accelerazione della diffusione della banda larga anche nelle aree meno popolate della città.

In teoria, già da molti anni il governo ha varato un piano per le aree che vengono definite “ a fallimento di mercato”, cioè dove il numero di abitanti non giustificherebbe un investimento molto alto , come quello delle infrastrutture di Internet. Purtroppo in molte di queste zone, le tabelle di marcia non sono state rispettate e la diffusione della navigazione ad alta velocità è inferiore a quanto era stato programmato.

A parziale compensazione dei ritardi accumulati da OpenFiber, arriva un nuovo impulso per l’iniziativa “Borghi connessi”, che l’opera WindTre ha presentato proprio durante la recente assemblea ANCI di Bergamo: l’obiettivo è quello di portare il 5G nei piccoli comuni, insieme alle reti super veloci.

L’iniziativa “Borghi connessi”
“Borghi Connessi” è un progetto pluriennale che vuole favorire l’aumento di consapevolezza e di cultura in ambito digitale da parte dei cittadini e dei loro sindaci, e valorizzare l’immagine dei piccoli comuni come centri in cui abitare e lavorare a distanza, accompagnandoli verso un processo di sviluppo delle potenzialità ed delle opportunità in ambito tecnologico, riducendo in questo modo il digital divide territoriale, economico, culturale e anagrafico del Paese, ovvero il gap che separa i paesi più piccoli dalle grandi città e che favorisce la migrazione verso queste ultime.

Ovviamente, per poter immaginare di trasferirsi in un borgo storico, portando con sé anche la propria attività, uno dei requisiti fondamentali è la disponibilità di collegamento ad Internet veloce ed efficiente. Perché questo possa accadere anche in provincia di Varese, diventa importante la collaborazione tra l’operatore WindTre e la StartUp HQVillage, il cui obiettivo è quello di accelerare lo sviluppo dei “borghi connessi”.

Lavorare in un borgo storico
Le due aziende metteranno a fattor comune le rispettive competenze, per dare nuovi strumenti digitali ad amministrazioni pubbliche e cittadini, con l’obiettivo di accelerare l’agognata transizione digitale, di cui molto si parla. Quando un comune aderirà all’iniziativa “Borghi connessi”, verranno organizzati incontri con i cittadini, per presentare i nuovi strumenti digitali disponibili e spiegare come usarli. Non solo, perché alle amministrazioni verrà fornito un portale internet attraverso il quale scoprire, conoscere e prenotare alloggi presso i vari piccoli borghi italiani, dove potersi trasferire e lavorare in smartworking.

L’adesione a Borghi Connessi
Il programma “Borghi Connessi” è già avviato in più di 40 Borghi situati in 8 regioni italiane. Per chi vive in uno dei piccoli comuni della provincia di Varese, questa può essere un’opportunità interessante per immaginare un nuovo business e costruire il proprio domani: vale la pena stimolare la propria amministrazione locale, perché venga avanzata la candidatura al progetto, che va presentata al portale di HQVillage. Non bisogna fare l’errore di pensare che la copertura del 5G e l’arrivo delle reti super veloci siano un vezzo per guardare la TV con definizione più elevata o per rendere più semplice il gioco online in modalità multiplayer.

La possibilità di fruire di velocità elevate della rete e di una buona qualità della copertura cellulare porta con sé anche una maggiore competitività delle nostre aziende e la possibilità di distribuire servizi migliori e più capillari per i cittadini. Oltre a questo, la disponibilità di reti veloci e quindi di trasferimento dati di qualità permette di alzare il livello dei servizi di sicurezza.

Purtroppo la nostra amministrazione centrale ha accumulato ritardi pazzeschi rispetto ad altre aree dell’Europa, complice anche la difficile mappa orografica del paese. Non solo, perché tutti i dati che sono stati diffusi sulla disponibilità della fibra in Italia sono distrutto inattendibili: fino ad oggi sono state diramate informazioni che riguardano gli scavi effettuati, ma la connessione finale è a carico dell’operatore solo negli immobili che hanno almeno sei unità abitative.

Questo significa che della grande provincia italiana, la terra delle villette, delle soluzioni a schiera e delle unità bifamiliari il cavo viene lasciato sul marciapiede, senza effettuare la connessione finale, per cui gli scavi sono a carico dei residenti. Basta girare una qualunque delle nostre città per vedere migliaia di terminali in fibra abbandonati a se stessi lungo la strada.

Esiste evidentemente un gap importante che va colmato e Borghi Connessiv può dare un contributo importante.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Novembre 2022
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