Lo spaccio nei boschi di Quinzano. “Aumentano i bivacchi”
La denuncia di Fratelli d'Italia Sumirago, impegnata anche in una domenica di raccolta di rifiuti lungo le strade. "Servono forze dell'ordine e intervento del Comune"
Un tronco d’albero posto di traverso, ombrelli, un secchio, tante bottiglie di birra sparse qua e là: questo il bivacco dello spaccio nei boschi di Quinzano. Lo denuncia Fratelli d’Italia Sumirago, richiamando l’attenzione su un «zona ormai frequentata in modo assiduo da spacciatori e relativi clienti».
Lo spaccio in zona è solo un pezzo del degrado dell’area boschiva. Non molto lontano dal bivacco dei pusher, a un paio di metri dal ciglio della strada, si vedono un cumulo di sacchetti abbandonati, putridi con avanzi di cibo, qualche padella, lattine e una ruota di un’auto.
«L’area boschiva intorno a Quinzano è sempre più in mano alla microcriminalità e alla inciviltà» continuano i militanti di Sumirago del partito di Giorgia Meloni.
Persone volenterose, giovani e meno giovani, guanti alla mano e tanta buona volontà in un mattino freddo di fine autunno si sono dedicate nei giorni scorsi alla pulizia e alla cura del proprio territorio. Più gruppi al lavoro, accompagnati anche da una mascotte, Hansel.
Percorrendo una stradina si entra nel bosco. Un sentiero di bottiglie di birra porta a un tronco. Qui un secchio capovolto a mo ‘di sgabello. Dietro, nascosti sotto il fogliame, ombrelli di varie misure segno che la manovalanza dello spaccio lavora anche in condizioni atmosferiche impervie. Nel gruppo c’è chi lamenta che i boschi non sono più sicuri per la presenza degli spacciatori, un angolo di paradiso in mano alla malavita.
«Risolvere il problema non è semplice, né immediato. Gli interventi delle Forze dell’Ordine sono un primo passo, un passo che il Gruppo Consiliare Meloni – Noi per Sumirago sollecita da tempo»dice Stefano Romano, Capogruppo Meloni – Noi per Sumirago. «Mentre in altre realtà limitrofe le continue retate hanno portato a una drastica riduzione del fenomeno, sul territorio di Sumirago le postazioni dello spaccio sono in netto aumento. In zone buie e poco frequentate, in tempi rapidi, avvengono gli scambi tra le dosi e il denaro. E’ necessario un intervento immediato da parte degli organi competenti. La situazione non è più procrastinabile».
«Per quanto concerne l’abbandono indiscriminato di rifiuti va affrontato direttamente dall’Amministrazione Comunale con un maggior ricorso a strumenti di videosorveglianza come le fototrappole, strumenti in uso in tanti Comuni e che in molti casi hanno portato già a una netta riduzione del fenomeno con l’individuazione dei colpevoli» conclude Romano.
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Basta svegliarsi dal torpore in cui è piombata l’Italia negli ultimi 20 anni , torpore ben alimentato da una certa parte politica che non vede i problemi ed il degrado portati da una accoglienza scriteriata senza regole che ingrossa solo i rami della malavita.
In Lombardia non serve solo l’esercito nei boschi ma anche un cambio radicale di mentalità. Il primo è fattibile basta avere la volontà politica per farlo, per il secondo siamo ancora ben lontani.