Malpensa, Montichiari e gli altri: “Fermiamo il boom speculativo”
Dario Balotta, responsabile trasporti e mobilità di Europa Verde, sottolinea il consumo di suolo previsto dai progetti di quattro scali tra Milano ed Emilia
«Bisogna fermare il boom speculativo della logistica». Ne è convinto Dario Balotta, responsabile trasporti e mobilità di Europa Verde, di fronte ai tanti progetti (troppi, secondo l’ex sindacalista e ambientalista) che ruotano intorno alla domanda di logistica.
«L’area milanese è al primo posto nello sviluppo di piattaforme logistiche, seguita da Torino, Bologna e Veneto» premette Balotta. Area milanese, in questo, è in realtà una definizione più ampia: intorno a Milano (soprattutto a Sud della città) si sta creando una vera fascia della logistica dove si moltiplicano i capannoni, al di là dei confini amministrativi. Così fanno parte dell’area milanese anche la zona del Pavese, ma anche la piemontese Novara o la emiliana Piacenza.
«L’eldorado immobiliare non riguarda solo le aree per l’attività terrestre della logistica, della grande distribuzione e dell’e-commerce ,ma anche quelle aeroportuali del Cargo merci».
In che modo? «Sono ben quattro gli scali del nord Italia che chiedono spazio per far posto a nuovi capannoni cargo in aeroporto, di cui due vogliono allungare le loro piste per sviluppare il trasporto merci». Nello specifico si citano i progetti di quattro aeroporti, tre lombardi e uno emiliano: Malpensa, Montichiari, Orio al Serio e Parma.
A Montichiari, ad esempio «è in progetto il prolungamento della pista di 460 metri (così da arrivare a 3.500 metri)». A Parma il progetto del gestore è allungare la pista di 756 metri per portarla a 2.880 metri. «Le lunghezze attuali sono già adeguate agli standard necessari per la gestione dell’air-cargo» riepiloga Balotta.
«I due scali (fantasma), dopo aver fallito il tentativo di diventare aeroporti passeggeri (bruciando ingenti risorse pubbliche), si stanno riconvertendo al segmento merci. La lunghezza delle due attuali piste, attualmente sotto utilizzate, basterebbe per una normale attività cargo. Per Montichiari sarebbero necessari quasi 50mila mq di terreno, mentre Parma consumerebbe 46mila mq di suolo, più 23.000 mq di taxiway. A settembre il trasporto aereo di merci ha registrato volumi in calo del 10,6% rispetto allo stesso 2021, secondo i dati diffusi dall’Associazione del trasporto aereo (Iata). Le prospettive del settore non prevedono un grande sviluppo, anzi. Ciò nonostante è previsto un ampliamento per entrambi gli aeroporti per piazzali aeromobili, hangar, nonostante la capacità di piste e scalo sia attualmente inutilizzata».
A Malpensa è prevista una nuova Cargo city di 44mila ettari di superficie, «che si aggiungerebbe a quella attuale, non ancora satura, in piena Brughiera del Parco del Ticino» denuncia Balotta. Che rilancia una proposta che aveva già avanzato: «La sostenibilità ambientale vorrebbe il recupero delle aree inutilizzate o dismesse dove realizzare nuovi capannoni come l’obsoleto Terminal 2 che è chiuso al traffico passeggeri da oltre due anni . Si puntare su una nuova grande speculazione urbanistica». Infine ultimo tassello è «il piano di sviluppo aeroportuale dell’ipercongestionato Orio al Serio prevede a nord dello stesso 47 ettari di aree da cementificare per una nuova area Cargo da aggiungere a quella attuale».
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