Classifica della qualità della vita in Italia: vince Bologna, Varese al 43esimo posto

Per la provincia di Bologna è la quinta medaglia d'oro da quando è stata istituita l'indagine. In provincia di Varese le voci migliori sono finanziarie, le peggiori riguardano giustizia e ambiente

provincia di varese villa recalcati

E’ stata pubblicata oggi (12 dicembre 2022) dal Sole24Ore la trentatreesima indagine sulla qualità della vita: dalla classifica 2022 risulta Bologna la provincia italiana in cui si vive meglio. Per loro è la quinta medaglia d’oro dopo quelle conquistate nel 2000, 2004, 2011 e 2020. Sul podio ci sono anche Bolzano, habitué della top dieci che quest’anno sale al secondo posto, e Firenze, terza dopo una scalata di otto posizioni rispetto al 2021, che diventano 24 se si fa riferimento al 2020. Per Varese quest’anno c’è il 43esimo posto, decisamente sopra la metà classifica (le province monitorate sono 107) ma in discesa di 7 posizioni: era al 36esimo posto l’anno scorso.

LOMBARDIA A DUE VELOCITÀ

Per quanto riguarda la situazione regionale, stravince il Trentino Alto Adige, che ha due sole province, una delle quali, Bolzano, è medaglia d’argento  mentre quella di Trento è poco sotto, al 5° posto.

Bene ma non benissimo per la Lombardia, che piazza le sue dodici provincie in posizioni diverse, anche se riesce ad assicurarne 6 tra le prime trenta: si tratta di Milano (all’ottavo posto, ma in discesa: era seconda l’anno scorso) Cremona (11ª, +26 posizioni), Bergamo (14ª, +25 posizioni), Sondrio (15ª, + 14 posizioni), Brescia (22esimo posto ma in discesa di uno rispetto al 2021), Monza e Brianza (al 23esimo posto, ma in discesa di ben 9 punti)

Lecco è al 32esimo posto e perde 7 posizioni. Subito dietro di lei Como, al 33esimo, che però è la provincia lombarda che perde più posizioni, 16. Segue Varese al 43esimo con sette posizioni in meno. Dietro di lei Lodi 49ª, che però guadagna ben 8 posizioni rispetto all’anno prima. Molto più già c’è Mantova, al 58esimo posto, con una perdita di 16 posizioni. Fanalino di coda della regione è Pavia, al 62esimo posto, con due posizioni perse dall’anno scorso.

I DATI SU VARESE: BENE I DATI ECONOMICI, IN RISALITA L’AMBIENTE, MALE LA VOCE GIUSTIZIA E SICUREZZA

Come è stato subito chiaro, la provincia di Varese è al 43esimo posto in classifica generale, in discesa di sette posizioni rispetto all’anno scorso. Il nostro miglior dato riguarda l’illuminazione pubblica sostenibile, dove siamo primi in classifica, con una performance doppia rispetto alla media, la peggiore performance è invece la voce riciclaggio e impiego di denaro: 9,3 denuncia ogni cento abitanti, contro una media di 2,5.

Per ricchezza e consumi siamo però 21esimi, con un dato che è in salita rispetto all’anno scorso. In salita è anche il valore aggiunto pro capite (+5,6%) mentre in discesa il canone medio di locazione (-1,2%), mentre è in salita il prezzo medio di vendita (+4,8%). In particolre, siamo sul podio per numero di protesti levati: in questo caso siamo terzi in Italia. Aumentano infine in maniera importante il numero ildelle start up innovative (+ 16,6%). Siamo molto alti anche alla voce “affari e lavoro“, 19esimi in classifica, con un trend però in discesa rispetto all’anno scorso.

Alla voce “demografia, società e salute” siamo al 33esimo posto, in una posizione stabile rispetto all’anno scorso. In discesa in particolare il tasso di natalità: – 2,9% anche se però è molto al di sotto della media italiana che è di -6,5%. In lievissima discesa però anche l’indice di vecchiaia, e questa è una buona notizia: anche se di pochissimo, non sono i vecchi ad aumentare ma i giovani (- 0,04%).

Buone notizie sul versante dell’ambiente, anche se partiamo con numeri al di sotto della nostra media: quest’anno Varese è al 61esimo posto, ma in salita rispetto all’anno scorso. In particolare siamo primi in Italia per illuminazione pubblica sostenibile, con una menzione di merito al capoluogo: perché il punto è calcolato su numero di punti luce a Led in percentuale nel comune capoluogo. Essendo Varese ormai totalmente a led, vince a pari merito con Brescia, Mantova. Macerata, Perugia, Rieti, Frosinone, Avellino, Trapani e Fermo. Inoltre diminuisce il numero delle auto circolanti in provincia: – 4,3% con 22 auto circolanti ogni 100 abitanti quando la media è di 23,3. Diminuisce anche la concentrazione di PM10 anche se solo dello 0,5% e resta nella media nazionale: 65,2 contro la media nazionale di 65,5 In grande aumento invece le piste ciclabili: + 25,5%. Stiamo però recuperando un gap rispetto alla media nazionale, che è di 9,7 m. Eq. ogni 100 abitanti, contro i soli 4,2 della provincia di Varese.

Sotto la media anche la voce “Giustizia e sicurezza“: qui siamo al 67esimo posto, e per di più in discesa. In particolare, qui registriamo la peggiore performance della provincia, alla voce “riciclaggio e impiego di denaro”: 9,3 denunce ogni cento abitanti, contro una media di 2,5. Siamo al 106esimo posto, penultimi: peggio di noi c’è solo Foggia.

59esimi, quindi un poco sotto la metà classifica, anche in Cultura: qui però siamo perlomeno in risalita. In particolare aumentano le librerie: nell’ultimo anno è + 2,9%,  e ora abbiamo 4,4 librerie ogni 100mila abitanti. In discesa invece la sportività, concetto complesso calcolato su 36 indicatori: -8 è l’indice, anche se comunque siamo la nona provincia d’Italia.  Molto alta, infine, è la voce “Parità di Genere”: siamo sesti, in posizione stabile, dove a “vincere” è la provincia di Monza e Brianza.

LO STUDIO NEL DETTAGLIO

I PARAMETRI

Anche quest’anno l’indagine della Qualità della vita del Sole 24 Ore prende in esame 90 indicatori, suddivisi nelle tradizionali sei macro-categorie tematiche (ciascuna composta da 15 indicatori) che accompagnano l’indagine dal 1990: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute;
giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. Gli indicatori sono tutti certificati, forniti al Sole 24 Ore da fonti ufficiali, istituzioni e istituti di ricerca.
L’indagine della Qualità della vita, pubblicata sempre alla fine dell’anno in corso, prende in esame i dati consolidati relativi ai 12 mesi precedenti. Alcuni parametri, però, sono aggiornati al 2022 (a metà anno, se non addirittura a novembre) con l’obiettivo di tenere conto degli effetti dei grandi eventi che hanno scandito l’anno in corso. Così, nell’indagine di quest’anno si contano ben 34 indicatori su 90 riferiti al 2022.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

Il web è meraviglioso finchè menti appassionate lo aggiornano di contenuti interessanti, piacevoli, utili. Io, con i miei colleghi di VareseNews, ci provo ogni giorno. Ci sosterrai? 

Pubblicato il 12 Dicembre 2022
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