Nell’era delle crisi globali la “controparte” non esiste più
La cena natalizia di ManagerItalia Varese è stata l’occasione per ribadire l’importanza dello spirito collaborativo. Vale per imprese, leader e sindacati ma anche per le associazioni di categoria e il mondo della formazione
Fino a pochi anni fa c’era chi voleva eliminare i corpi intermedi perché considerati un ostacolo piuttosto che un facilitatore nei rapporti tra stato e territori, tra interessi pubblici e privati. Una visione che è stata completamente ribaltata dopo quattro crisi gravissime: il crollo di Lehman Brothers nel 2008, la pandemia nel 2020, la mancanza di materie prime nel 2021 e la guerra in Ucraina nel 2022.
In questi frangenti il ruolo dei corpi intermedi si è rivelato un importante fattore di coesione sociale, soprattutto durante la pandemia quando bisognava mettere a terra i provvedimenti emanati dal governo per far fronte all’emergenza.
Le associazioni di categoria, la Camera di commercio e i sindacati hanno lavorato in stretta collaborazione, forse come mai era avvenuto prima, per poter dare risposte certe alle imprese, ai lavoratori e alle loro famiglie
. (nella foto da destra Paolo Scarpa presidente di ManagerItalia Lombardia e Ignazio De Lucia coordinatore ManagerItalia Varese)
La cena natalizia di ManagerItalia Lombardia al Castello Visconti di San Vito a Somma Lombardo ha confermato questo spirito collaborativo. La presenza di Eligio Trombetta, presidente di Federmanager Varese, un competitor, del presidente di Confcommercio, Rudy Collini, e di Mattia Valassina, presidente del Gruppo giovani imprenditori di Confcommercio, e del presidente della Camera di Commercio di Varese, Fabio Lunghi, non è stata solo una passerella natalizia.
da destra: Mattia Valassina, Rudy Collini e Ignazio De LuciaIgnazio De Lucia, coordinatore di ManagerItalia Varese, invitando a parlare i rappresentanti dei commercianti ha sottolineato che solo qualche anno fa quella presenza sarebbe stata definita «una controparte». Del resto quello sindacale è uno dei ruoli principali svolti dalle associazioni di categoria. «Siamo qui con ManagerItalia Varese – ha detto Rudy Collini – per trovare delle sinergie concrete. È vero, è qualcosa di atipico perché Confcommercio rappresenta il mondo del terziario, del commercio e del turismo e voi siete manager. Un tempo avremmo detto: “voi state da una parte e noi stiamo dall’altra”. Invece oggi il settore del terziario ha bisogno di contaminazione e aiuto reciproco. Il mondo è complesso e le vecchie regole non bastano più: occorrono nuove strategie».
Confcommercio sta dunque lavorando con ManagerItalia per trovare nel 2023 «qualcosa di particolare da far partire in provincia di Varese ma che possa diventare anche un modello a livello nazionale: legare il mondo del terziario, i manager e anche altri mondi economici per fare la differenza».
A fornire un assist perfetto a Collini era stato qualche minuto prima il presidente della Camera di Commercio. Alla domanda di De Lucia su come fanno le imprese della provincia di Varese a crescere, Fabio Lunghi aveva risposto: «Il nostro è un territorio in cui le imprese crescono se le famiglie che ne detengono la proprietà hanno il coraggio di capire che la compresenza dei manager è fondamentale per avere un punto di vista differente. Noi imprenditori (Lunghi ha un’impresa attiva nel terziario avanzato, ndr) siamo tutti bravi a trovare la pagliuzza nell’occhio delle imprese degli altri, ma quando si tratta di farlo in casa nostra non siamo così bravi ad analizzare i problemi. Quindi credo che il rapporto tra il mondo dei manager, che voi rappresentate, e quello delle imprese debba rafforzarsi e per farlo bisogna che imprese e manager dialoghino sempre di più tra loro».
Se l’intento dichiarato dei vertici di ManagerItalia Lombardia, a partire dal presidente Paolo Scarpa fino alla vice presidente Tiziana Vallone, passando per la vicepresidente nazionale Antonella Portalupi, è fare network sui territori, le risposte arrivate sono dunque confortanti, ancor di più se si considerano quelle istituzionali.
La vicepresidente del consiglio regionale della Lombardia, Francesca Brianza, ha ricordato ai presenti un’iniziativa della giunta regionale che ha recentemente approvato la delibera e lo schema di protocollo di intesa per «promuovere iniziative volte a valorizzare la componente manageriale del capitale umano per incentivare la competitività d’impresa».
Giuseppe Carcano, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, quello che un tempo si chiamava provveditore agli studi, ha rasserenato i tanti genitori presenti sulla qualità dell’offerta scolastica del territorio, all’altezza per formare la classe dirigente del futuro. «La provincia di Varese è ricchissima di scuole d’eccellenza – ha detto Carcano – da Luino fino a Saronno, il nostro è un sistema scolastico davvero ricco e con radici profonde».
Alla soglia di anniversari importanti sono giunti il liceo scientifico Galileo Ferraris, che a breve compirà 70 anni, e l’istituto Daverio di Varese che ne compirà ben 160. «È un sistema – ha sottolineato il dirigente scolastico – che può contare anche su due università e cinque istituti tecnici superiori, cioè un post diploma avanzato, a cavallo tra scuola superiore e università. Abbiamo inoltre molti partner tra cui ManagerItalia che ci aiutano a orientare gli studenti verso il mondo del lavoro e universitario. Quindi potete stare tranquilli».
Gli studenti del liceo musicale statale Manzoni di Varese non hanno smentito le parole del provveditore agli studi, dando un tocco di bellezza alla serata, allietata con carole natalizie eseguite a cappella e classici del jazz. Per loro una menzione speciale: Eleonora De Lucia, Lisa Fanchini, Emma Paoli, Marco Pisanello, Giulia Ranzani, Carolyne Tranquillini e Niccoló Valvani. Ad accompagnarli il professor Massimiliano Broglia che presentando i suoi studenti ha detto: «La nostra è una scuola giovane, siamo nati nel 2010, ma abbiamo già sfornato parecchi talenti. Quando gli studenti affrontano la maturità si esibiscono per venti minuti e ogni volta avverto una profonda nostalgia perché sono gli ultimi istanti in cui avrò la loro compagnia musicale».
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