Weekend di arresti nel Mendrisiotto. In manette il malandrino della messa in piega
Cinque persone sono finite in carcere per furto: dai negozi di parrucchieri ai monopattini
La polizia cantonale svizzera ha avuto il suo bel da fare nell’utlimo fine settimana. Ben cinque sono stati infatti gli arresti fatto dagli agenti che hanno portato in carcere 5 persone. Il primo arresto è scattato nella notte tra sabato 17 e domenica 18 dicembre nei pressi di Chiasso. In manette è finito un 46enne cittadino svizzero residente nel Mendrisiotto. L’uomo è in particolare sospettato di essersi introdotto con la forza in due saloni di parrucchiere ed estetica nonché in un esercizio pubblico, sottraendo denaro contante. Le ipotesi di reato a suo carico sono quelle di furto, danneggiamento e violazione di domicilio.
Il medesimo giorno, nell’ambito di un dispositivo di ricerca nato a seguito della segnalazione di un’agenzia di sicurezza privata, sono stati arrestati in momenti distinti a Viganello e a Chiasso, da agenti della polizia cantonale e da collaboratori dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC), due cittadini marocchini richiedenti l’asilo e un cittadino algerino, tutti soggiornanti a Chiasso. I tre sono accusati di aver sottratto tre biciclette elettriche e un monopattino elettrico nonché di aver infranto il finestrino di un’auto al fine di appropriarsi degli oggetti di valore custoditi. Le ipotesi di reato sono quelle di furto, danneggiamento e violazione di domicilio.
Sempre il 18 dicembre è stato infine fermato e posto in detenzione un 24enne cittadino marocchino richiedente l’asilo. In base alle ricostruzioni, l’uomo era riuscito a introdursi in una vettura trovata aperta e parcheggiata momentaneamente nell’area di una stazione di servizio del Bellinzonese, sottraendo un telefono cellulare, oggetti di valore, una borsa e un borsellino, per poi tentare di prelevare da un bancomat con la carta appena rubata.
Le ricerche effettuate con la collaborazione della Polizia dei trasporti hanno quindi permesso la sua individuazione nei pressi della stazione di Chiasso. Gli addebiti a suo carico sono quelli di furto, danneggiamento e abuso di un impianto per l’elaborazione di dati.
Le tre inchieste sono coordinate dal Procuratore pubblico Simone Barca.
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