“Devo spacciare, lasciatemi lavorare”, all’Alpe Tedesco l’incontro coi pusher

Pochi giorni fa il video di un consigliere comunale che ha ripreso gli spacciatori in azione. “Le istituzioni facciano rete per riprendersi il territorio”

A faccia a faccia con gli spacciatori in mezzo al bosco: il telefono che riprende da una quindicina di metri e la voce del pusher che candidamente e senza farsi troppi problemi ammette: «Lasciami lavorare. Sto spacciando».

Le immagini sono parte di un video più lungo che dura circa 4-5 minuti, inviato a Varesenews, che testimonia cosa succede nei versanti ancora infestati dagli spacciatori: sono zone insolitamente isolate e difficili da raggiungere ma nonostante questo molte persone che sono oramai legate a doppio filo alle sostanze – prevalentemente quelle che generano una maggiore dipendenza, quindi eroina e cocaina a basso costo e bassissima qualità – si sobbarcano il viaggio per arrivare a comprare e a volte a consumare in loco.

Un via vai che dev’essere sostenuto da logistica: ci vuole il necessario per stare al caldo (in questi giorni la temperatura segna in pianura minime tra -6°C e 0°C, massime tra 3°C e 6°C, zero termico: attorno a 600 metri, fonte Arpa Lombardia), occorrono i telefoni e le batterie per sostenerne la carica perché è così che si prendono gli ordini su whatsapp dai clienti. E proprio questo Matteo Bariani, consigliere comunale di Masciago Primo, ha trovato sul posto, documentando tutto quello che ha visto in montagna, in compagnia di una seconda persona che stava con lui.

C’è la fase di avvicinamento con difficoltà visite le pendenze e il ritrovamento di batterie e oggetti usati per bivaccare, e braci accese.  Poi, simulando un sopralluogo per il taglio del bosco nel corso di una videochiamata, ecco l’incontro coi pusher, che sono due e tengono sotto controllo il posto.

Bariani è anche un attivista di “Movimento Alternativo“ che di recente ha organizzato un tour nei Comuni della zona della Valganna – Valmarchirolo per sensibilizzare il problema dello spaccio nei boschi, e in passato ha dato vita a raccolte firme sul tema.

«Diverse persone, soprattutto famiglie, in questo periodo ci chiamano per raccontarci cosa succede, anche ai loro figli. È un vero e proprio disastro sociale. Chiunque avesse bisogno anche di un semplice consiglio ci contatti pure. Mi auspico che le istituzioni riescano a fare rete per fronteggiare questo fenomeno», spiega. Bariani aveva denunciato tempo fa la presenza di spacciatori fra Valcuvia e Valganna che avevano preso possesso di alcuni tratti della Linea Cadorna come base operativa per lo spaccio di stupefacenti.

(montaggio video Marco Corso)

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Pubblicato il 20 Gennaio 2023
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