Intelligenza artificiale, minaccia o progresso?

Ci sono cose che non potranno mai essere sostituite dalla tecnologia perché profumano dell’umanità dei cui geni ed esperienze è fatta la nostra qualità di vita

Startup italiane al CES

Gli agnolotti fatti dalle mani di nonna Piera, le melanzane sottolio coltivate nell’orto da Sara, il libro fotografico creato da Paola, le barzellette raccontate da nonno Nino, il calcio di rigore segnato da Riccardo, l’elogio per Bobo scritto dall’amico Gianni Spartà non potranno mai essere sostituiti dalla tecnologia perché profumano dell’umanità dei cui geni ed esperienze è fatta la nostra qualità di vita. Non per questo possiamo dormire sonni tranquilli.

L’interesse per l’intelligenza artificiale è cresciuto a livello esponenziale negli ultimi 12 mesi con un picco recente relativo a chatGPS, l’applicazione per la generazione di testi con l’uso di un linguaggio naturale. Le conversazioni che ho raccolto riflettono le reazioni tipiche all’avanzata della tecnologia: “Cosa ci rimarrà da fare? Quali studi è meglio che faccia mia figlia? Che tristezza! I computer non avranno mai il senso dell’umorismo”. È prevedibile che la bilancia penda verso il catastrofismo con l’uscita di M3GAN, il nuovo film sulla bambola dotata di intelligenza artificiale. Creata per essere la compagna e la protettrice di una bambina, diventa un’assassina quando la sua programmazione prende alla lettera la sua missione, eliminando qualsiasi cosa metta in pericolo la ragazza. Il nostro rapporto con la tecnologia è un tema urgente su cui riflettere perché è in continua evoluzione con cinque domande fondamentali.

Quali prerogative possono ragionevolmente rimanere umane? L’intelligenza artificiale e i robot sono in grado di eseguire molte attività in modo efficiente e preciso, ma ci sono alcune cose in cui probabilmente non saranno mai in grado di sostituire completamente gli esseri umani, per ora. Gli esseri umani hanno emozioni e possono comprendere i sentimenti degli altri; possono avere pensieri creativi e possono fare ipotesi e prendere decisioni basate sulla loro intuizione ed esperienza; hanno anche la capacità di comprendere il contesto e di adattarsi a situazioni nuove e imprevedibili; possono avere relazioni sociali e personali profonde e significative; tutte cose molto difficili da replicare bene con le tecnologie.

Qual è l’esposizione al rischio di obsolescenza tecnologica e sostituzione per le varie professioni? Non ci sono professioni che siano completamente al sicuro dal rischio di obsolescenza tecnologica e sostituzione da parte dell‘intelligenza artificiale e dei robot. Tradizionalmente si pensava che avrebbero potuto essere meno esposte quelle che richiedono forti abilità sociali e di relazione, come il counseling, l’insegnamento e il lavoro sociale, oppure quelle che richiedono un’alta creatività e pensiero critico, come l’arte, la musica e la scrittura, oppure le professioni che richiedono un’alta specializzazione e conoscenza di un particolare campo. Mentre si ritiene da tempo che le professioni che potrebbero essere maggiormente esposte sono quelle che implicano compiti ripetitivi e poco creativi, come il lavoro in fabbrica o il trattamento dei dati, oppure quelle che richiedono solo una conoscenza di base e di livello intermedio. In realtà, le cose non sono così semplici, perché è difficile prevedere gli effetti e lo sviluppo delle tecnologie, che dipendono anche dalle scelte politiche e culturali che siamo in grado di esprimere e accettare. In generale è probabile che l’umano si concentri sulle attività in cui eccelle e in cui sono richieste flessibilità mentale e capacità di adattamento, lavoro di squadra e collaborazione, estrema manualità e destrezza fisica, risoluzione di problemi complessi e caotici, pensiero astratto e concettuale, capacità di leadership e presa di decisioni etiche e morali. È importante sottolineare, inoltre, che anche se una professione potrebbe essere maggiormente esposta al rischio di obsolescenza tecnologica, ciò non significa che tutte le persone che lavorano in quella professione perderanno il loro lavoro. Spesso, l’adozione della tecnologia può semplificare il lavoro e rendere le persone più produttive, anziché sostituirle completamente.

Quali professioni potrebbero essere più utili e ricercate in futuro? È veramente difficile prevederlo, ma potrebbero essere avvantaggiate le professioni che richiedono un’alta specializzazione e competenza, come quelle in campo medico o tecnologico, insieme, ovviamente, a quelle legate all‘intelligenza artificiale, alla robotica e alla tecnologia dell’informazione, poiché questi settori stanno espandendosi rapidamente. Alcune professioni ad altissimo potenziale si trovano all’incrocio tra medicina e intelligenza artificiale, come ad esempio ingegnere biomedicale (sviluppano tecnologie e sistemi per la diagnosi e il trattamento delle malattie, spesso utilizzando l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati), ricercatore in intelligenza artificiale medica (sviluppano e applicano sistemi per risolvere problemi in medicina, come ad esempio il riconoscimento delle immagini mediche o l’analisi dei dati clinici), medico esperto in tecnologia dell’informazione (utilizzano l’intelligenza artificiale e altre tecnologie dell’informazione per migliorare la diagnosi e il trattamento dei pazienti).

Cosa vogliamo farne dell’intelligenza artificiale e dei robot? Una scelta fondamentale da considerare è l’impatto sociale ed economico della sostituzione degli esseri umani da parte della tecnologia. Se un gran numero di lavoratori viene sostituito da robot e intelligenza artificiale, ciò potrebbe avere effetti negativi quali la disoccupazione e la riduzione del potere d’acquisto. È necessario guidare e facilitare la transizione dando ai lavoratori il tempo e i mezzi per adattarsi e acquisire nuove competenze per trovare un nuovo lavoro. Bisogna considerare l’impatto sulla qualità del lavoro. In alcuni casi evidentemente l’automazione migliora le condizioni di lavoro, fatica fisica e sicurezza, in altri invece potrebbe rendere il lavoro meno stimolante e meno inclusivo.

In ultima analisi, lo sviluppo esponenziale delle applicazioni è una dimostrazione delle capacità umane e pone una sfida ancora più paradossale. Continuiamo a fare esperienza della nostra incapacità ad affrontare problemi causati dalla nostra stessa specie. Cambiamento climatico, distruzione della bio-diversità, guerre e violenze, epidemie, carestie, sovrappopolazione, sono minacce molto più gravi e imminenti, che abbiamo causato o non gestito adeguatamente. Come possiamo adunare l’intelligenza umana e artificiale per risolverle?

“Gli uomini sono diventati gli strumenti dei loro stessi strumenti”, Henry David Thoreau.

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INTELLIGENZA ARTIFICIALE

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Pubblicato il 08 Gennaio 2023
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