In memoria di Lupin, il coniglio ladro di fiori diventato mascotte di Bizzozero
Una lettera arrivata in redazione ha svelato una piccola grande storia di quartiere a Varese
La lettera arrivata in redazione è piena di affetto, e destinata a perpetuare il ricordo di un animale che è stato importante per tutta una comunità.
«Lupin era un bel coniglione. Si aggirava tra le lapidi del cimitero di Bizzozero. Si vede che veniva su dal bosco, al lato opposto della strada… Era una testimonianza di vita in un luogo di morte. Un po’ il Bianconiglio, quello di Alice nel Paese delle Meraviglie, nella Tana del Riposo.
Di fatto, non si sa cosa gli sia stato fatale… Lui mangiava i fiori depositati sulle tombe: che sia stato qualcuno di questi ad avergli fatto male?
Chissà, fatto sta che non c’è più e quel luogo di morte è tornato a spegnersi. Adesso là dentro c’è uno spirito in più, uno con quattro zampe, una codina come un pon pon e due orecchione lunghe lunghe. Che peccato, però…
Ciao, Bianconiglio sornione nella tana del Ricordo. Nella tana del Ricordo, adesso, riposa».
A scrivere questo ricordo del “Bianconiglio” è stata Elena: e per saperne di più chiesto alla redazione del quotidiano di quartiere Bizzozero.net. «Lupin è il nome che gli è stato dato dopo un sondaggio online su Bizzozero.net – conferma Raffaele Coppola – E’ stato scelto questo nome perchè mangiava i fiori sulle tombe». Il coniglio, probabilmente scappato da una fattoria o abbandonato da qualcuno, ha trovato rifugio al cimitero di Bizzozero nel 2021: «Il primo avvistamento, più precisamente, risale al 14 giugno» ci spiega.
Molte persone erano affezionate a questa presenza, anche se non proprio tutti un po’ perchè rubava i fiori dalle tombe, un po’ perchè scavava nella terra, e in alcuni casi ha anche trovato delle ossa e dei frammenti di ossa. Ma la simpatia di questo animale, adottato dalla comunità di Bizzozero, ha prevalso: ora la memoria di Lupin, che ha animato per oltre due anni la comunità di Bizzozero, resterà nella “tana del ricordo” mentre le sue spoglie sono state sepolte proprio accanto al chiosco dei fiori.
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Sono la Elena autrice della lettera e volevo ringraziarvi per aver pubblicato il ricordo di Lupin.
Nel frattempo mi hanno detto che era una lepre e non un coniglio, il che fa pensare che fosse un animale selvatico, di quelli che in effetti popolano il bosco…
Ad ogni modo, non ho voluto far cenno alla possibilità che sia stato avvelenato, perché mi rifiuto di pensare che qualcuno gli abbia voluto male…
Possibile che un fiore mai annusato valga più della vita di un animale innocuo? Ai posteri…