Con il Frecciarossa da Venezia a Malpensa
Le prove di mercoledì 15 febbraio hanno attratto l'attenzione sui possibili collegamenti. I treni alta velocità potrebbero ampliare il bacino d'utenza dell'aeroporto. E si guarda ad Est
All’aeroporto di Milano Malpensa torna (per prove) il Frecciarossa. Un avvistamento che ha suscitato curiosità, sia tra gli appassionati di treni e di aerei, sia anche in un pubblico più generico, vista l’insolita presenza del treno tutto rosso che non si vedeva da anni (foto Davide Bianco).
Mercoledì 15 febbraio un Frecciarossa Etr.700 ha svolto quattro corse in totale tra Milano e l’aeroporto. Passaggi necessari a “certificare” anche questo tipo di treno sui binari della rete FerrovieNord, che gestisce la linea di accesso all’aeroporto. Ma ovviamente le corse non si fanno senza uno scopo: Trenitalia già prima del Covid aveva iniziato a ragionare su una estensione dei servizi verso l’aeroporto, si era aperto un dialogo con Sea, il gestore dello scalo principale di Milano, quello con i voli intercontinentali.
In passato il Frecciarossa si era affacciato per i collegamenti verso Roma. Il collegamento con la capitale poteva essere utile per chi abita in zona, ma meno all’aeroporto in sé: la intermodalità treno-aereo funziona là dove consente di allargare l’area di riferimento (catchment area) di uno scalo, in particolare per consentire l’accesso ai voli a lungo raggio.
E nel caso di Malpensa, quali direttrici potrebbero essere interessanti?
«Quello che noi preferiremmo è l’asse Est-Ovest che potrebbe allargare la catchment area, rendendo l’aeroporto attrattivo anche verso quei territori che oggi non hanno possibilità di un accesso in tempi ragionevole» ragiona Alessandro Fidato, Chief Operation Officer di Sea. L’asse Est-Ovest significa immaginare treni in particolare in direzione Torino ma soprattutto in direzione Veneto, fino a Venezia.
L’ipotesi del collegamento Malpensa-Milano-Verona-Padova-Venezia è quella che è circolata anche sulla stampa specializzata in trasporti ferroviari ed ha un suo senso: gli aeroporti di Venezia e Verona non hanno un ampio portfolio di voli a lungo raggio, soprattutto intercontinentali, e i passeggeri da quelle aree tendono a spostarsi verso hub stranieri, per trovare connessioni.
Se invece esistesse un treno diretto e veloce per Malpensa, lo scalo milanese diventerebbe più appetibile per l’imprenditore – per fare un esempio – che dal Padovano deve volare verso la Cina o Taiwan o Doha.
È una direttrice di sviluppo credibile, come potrebbe esserlo – in subordine – anche quella verso Sud verso l’Emilia: per chi abita a Firenze l’accesso all’aeroporto di Fiumicino resterebbe probabilmente più comodo, ma per un emiliano un Frecciarossa diretto da Bologna o dalla stazione “Mediopadana” appena fuori Reggio Emilia renderebbe Malpensa ancora più competitiva.
Per ora i Frecciarossa vengono “certificati” per la linea esistente, quella delle FerrovieNord che da Milano passa per Saronno. Ma in prospettiva ci sarà anche il secondo accesso, più diretto, dalla rete RFI passando da Gallarate (anche se gli studi dicono che non sarà pienamente efficiente fino a che non ci sarà il triplicamento-quadruplicamento dei binari).
Per Sea, gestore dell’aeroporto, l’intermodalità resta un tema centrale, anche se non ha una parola decisiva sulla questione. «Ovviamente saranno scelte commerciali che lasciamo a Trenitalia». Il gruppo Fs aveva già definito l’obiettivo a medio termine nel suo piano industriale, resta da capire appunto se l’ipotesi di treni diretti verso Est, verso il Veneto, possa essere la prospettiva più concreta, come si vocifera.
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