Stallo dei crediti d’imposta, imprese in crisi di liquidità. Bcc: “Ci vuole un disegno più ampio di politica fiscale”

Audizione dei vertici di Federcasse alla Commissione tesoro e finanze del senato. Gatti: "La capacità fiscale è funzionale ad assorbire i crediti d’imposta da acquistare in futuro". Sono 25mila le imprese in crisi di liquidità

Bcc

La situazione di stallo dei crediti di imposta, riconducibile alla capacità fiscale di banche e intermediari finanziari ormai quasi del tutto impegnata, è stata al centro dell’audizione di Federcasse davanti alla Commissione finanze e tesoro del Senato, relativa all’indagine conoscitiva sugli strumenti di incentivazione fiscale, con particolare riferimento ai crediti di imposta. La delegazione di Federcasse, composta dal presidente Augusto dell’Erba, dal direttore generale Sergio Gatti e dal responsabile Affari tributari Giuseppe Molinaro, ha evidenziato la necessità che ciascun credito incentivante-agevolativo sia inserito in un disegno più ampio di politica fiscale che possa favorire una evoluzione complessiva del sistema economico con effetti positivi sull’occupazione e sul Pil, coerenti con una efficace strategia macroeconomica.

Federcasse ha inoltre ribadito che le Bcc sono disponibili a proseguire nello svolgimento del proprio ruolo nell’attuazione efficiente delle misure agevolative, anticipando liquidità alle imprese che hanno ceduto i crediti e, quindi, fornendo un importante contributo allo sviluppo del ciclo economico. «Ciò a condizione – ha sottolineato Gatti – che si trovi una soluzione al tema della saturazione della “capacità fiscale” funzionale ad assorbire i crediti d’imposta da acquistare in futuro».

Il direttore generale di Abi, Giovanni Sabatini, ascoltato dalla stessa commissione, aveva sottolineato che il problema della saturazione della capienza fiscale si manifesterà in tutta la sua intensità a partire dall’annualità corrente e perdurerà fino al 2026/2027, ovvero l’ultimo dei cinque anni in cui è possibile utilizzare i crediti a più veloce recupero, ossia quelli derivanti dal Superbonus. A causa di questo stallo e della conseguente totale sospensione delle operazioni di cessione dei crediti legati ai bonus edilizi, le imprese in forte crisi di liquidità sarebbero circa 25mila.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Febbraio 2023
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