Una nuova casa per l’Univa a Saronno

Inaugurati oggi gli uffici di via Ferrari: 450 metri quadrati e nuove sale per convegni e riunioni. Il sindaco Porro: “Siamo aperti al confronto con gli industriali”

«Abbiamo sbagliato tutto, è troppo piccola!». Può permettersi di scherzare il numero uno dell’Unione Industriali della Provincia di Varese, Michele Graglia (al centro nella foto), al taglio del nastro della nuova sede saronnese di via Gaudenzio Ferrari 13 (in realtà già operativa da aprile): la grande sala convegni è straripante, ben oltre la capienza nominale di 70 posti, per un evento dal forte valore simbolico ma anche operativo. «La scelta di cambiare sede è stata dettata da motivazioni logistiche ma anche strategiche: vogliamo potenziare la nostra presenza nella zona Sud della provincia, che oggi è quella che pesa di più a livello economico» dice il presidente uscente, sciorinando i numeri di Saronno: densità abitativa di 1591 abitanti per kmq contro i 731 di media in provincia, 23 imprese manifatturiere per kmq contro 11, 509 addetti delle imprese per kmq contro 227. Ma numeri importanti sono anche quelli della nuova sede, inaugurata con la benedizione del prevosto, monsignor Maurizio Rolla: 450 metri quadrati contro i 150 della precedente, 5 uffici, una sala convegni, una sala riunioni e una per attività di formazione, entrambe da 20 posti. «Nei quattro anni del mio mandato – spiega Graglia – ho imparato tante cose dal confronto con le persone, le loro conoscenze e i loro caratteri. Per questo ho voluto far sì che la sede di Univa diventasse un luogo di incontro tra imprenditori, e anche tra questi e il mondo della politica locale». Chiamato in causa, interviene sul tema anche il presidente del Consiglio comunale, Augusto Airoldi: «Non possiamo esimerci dal confronto con gli industriali, anche perché l’inaugurazione di questa sede è un grande segnale di fiducia nel futuro». E Graglia, accompagnato per l’occasione dal direttore generale Vittorio Gandini e dal responsabile della nuova sede Gabriele Zeppa, ribatte ricordando che la prossima assemblea dell’Unione, il 30 maggio a Malpensa Fiere, sarà dedicata proprio al tema delle interconnessioni tra impresa e territorio, oltre a segnare il passaggio delle consegne al presidente designato Gianni Brugnoli: «A me hanno fatto trovare qualche debito da pagare – sorride Graglia – a lui invece lascio in eredità la sede nuova…».
Al di là dell’ampliamento strutturale, comunque, gli uffici di via Ferrari potranno contare anche su più personale e maggiori competenze: la nuova sede, infatti, ospiterà sportelli per i rapporti sindacali, per i rapporti economici, per lo sviluppo e il marketing, oltre agli uffici del Confidi Lombardia (il consorzio di garanzia confindustriale) e a quelli della società Servizi e Promozioni Industriali Srl.
Il sindaco Luciano Porro si fa un po’ attendere («Sarà colpa dei trenta all’ora» scherza il presidente di Univa) ma, una volta arrivato in sala, apre a sua volta alla collaborazione con le imprese: «Un confronto magari anche aspro, ma aperto e franco, oggi è indispensabile, alla luce dell’attuale situazione. Vogliamo che gli industriali entrino a pieno titolo soprattutto nella questione del recupero delle aree dismesse: qui come altrove abbiamo spazi una volta dedicati all’industria, oggi vuoti e abbandonati, che devono costituire una risorsa e non un problema per la città. Dobbiamo tornare a offrire lavoro e benessere e per questo vorremmo riportare anche le attività produttive nei luoghi dove sorgevano un tempo». Il primo cittadino introduce anche il tema dell’istruzione: «L’università di Scienze Motorie in questi anni non ha saputo aprirsi alla città; dobbiamo sviluppare un polo di studio più ampio e sono in corso i contatti per dare il via a un nuovo corso di formazione nell’edificio dell’ex seminario». Un assist per Graglia, che ha la replica pronta: «Ricordo al sindaco che la LIUC non è così lontana, ed è aperta alla possibilità di creare sinergie con Saronno. Vorremmo, comunque, che le imprese fossero il primo interlocutore e la priorità di tutte le amministrazioni, sul tema delle aree dismesse come su tutte le altre questioni aperte».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Maggio 2011
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