I partigiani azzurri di Busto: “I partiti non abbiano ambiguità sul fascismo”
Ricordando il comandante Alfredo Di Dio, i "fazzoletti azzurri" eredi della Resistenza cattolica e moderata esprimono la condanna per i fatti di Roma. "Difendiamo la democrazia"
L’opposizione al fascismo è cosa di ieri, ma anche di oggi: è il messaggio che arriva dal Raggruppamento Divisioni Patrioti “Alfredo Di Dio”, che sabato e domenica ha ricordato la figura del comandante Di Dio (caduto al Sasso di Finero il 12 ottobre 1944) ma ha anche lanciato un messaggio contro l’ambiguità verso le forze fasciste nuovamente attive.
Il Raggruppamento – erede dei “partigiani azzurri”, cattolici e moderati – ha voluto lanciare un messaggio forte sulla attualità: l’associazione «deplora quanto accaduto nella manifestazione non autorizzata di sabato 9 ottobre 2021 a Roma con l’attacco alla sede della CGIL; esprime sdegno e condanna per le violenze e aggressioni messe in atto da gruppi facinorosi».
«Questi avvenimenti – continua il comunicato firmato dal presidente Gianni Mainini – ci ricordano tristemente quanto attuato dalla squadrismo fascista negli anni 1921-22 prodromici all’avvento della dittatura. La nostra condanna è ferma e totale in quanto comportamenti contrari alla democrazia e allo spirito antifascista della Costituzione e per le ombre che proiettano sulla nostra convivenza civile. Chiediamo che nessuna forza politica assuma posizioni ambigue ma si dichiari apertamente contraria a questi gruppi fascistoidi e facinorosi. La democrazia e la convivenza vanno costruite e difese giorno per giorno mettendo al bando i violenti e facinorosi e difendendo la libertà, valore fondamentale pagato a caro prezzo, addirittura con la vita, dai combattenti partigiani durante la lotta di Liberazione».
L’assalto di Roma alla Cgil è arrivato proprio in un fine settimana di ricordo per il Raggruppamento, che sabato mattina ha fatto memoria del sacrificio di Alfredo Di Dio e del colonnello Attilio Moneta, caduti il 12 ottobre al Sasso di Finero, colpiti dalle mitragliatrici della SS Polizei.
Quest’anno la strada della gola di Finero (strada dismessa al traffico veicolare ma aperta per l’accesso all’area memoriale) era inagibile, le commemorazioni in Val Cannobina si sono tenute a Cursolo e al monumento dietro al cimitero di Finero, nella foto che apre l’articolo. La giornata ricorda il sacrificio del capitano Di Dio – comandante dei “fazzoletti azzurri” della Valtoce – e del colonnello Moneta, ex militare che nel 1944 tornò in servizio come comandante della “Guardia nazionale” della Repubblica dell’Ossola.
Domenica è stato aperto il museo di Ornavasso, una delle due sedi del Raggruppamento, insieme a Busto Arsizio.
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