Dolcissimo, succoso e 100% siciliano: il Mandarino di Ciaculli “Merita l’Assaggio” TIGROS
Un agrume unico selezionato da TIGROS, che ogni mese mette in tavola le eccellenze italiane di stagione e di altissima qualità
Il Mandarino tardivo di Ciaculli si fa notare per la sua straordinarietà: un agrume che matura a tardo inverno/inizio primavera quando ormai tutti i suoi “cugini” sono alla fine della stagione. In dialetto siciliano viene chiamato per questo marzuddu, “di marzo”.
E se inizialmente veniva prodotto solo nel palermitano, territorio un tempo quasi interamente coltivato ad agrumi, nel Catanese ha trovato ideali condizioni di coltivazione. In aree che non superano mai i 250 metri sul livello del mare, le piante crescono in terreni vulcanici ricchi di sali minerali, preziosi per la maturazione, con escursioni termiche fra giorno e notte utili a sviluppare a pieno l’aromaticità del frutto.
Il mandarino tardivo di Ciaculli TIGROS “Merita l’Assaggio” perché è dolcissimo, succoso, con pochissimi semi e buccia sottile e facile da rimuovere. Un frutto tondo leggermente schiacciato, dal colore arancione intenso, compatto, succoso, zuccherino e dal profumo avvolgente. A completarne lo spettro organolettico una piacevole punta asprigna che equilibra, e rende fresca, la sua speciale dolcezza.
Disponibile fino ai primi di aprile, il mandarino tardivo di Ciaculli è l’agrume ideale da consumare a colazione, merenda o come snack a metà mattina o pomeriggio, ma non solo: grazie alle sue caratteristiche si presta bene all’impiego in pasticceria. Eccolo trasformarsi in gelati, liquori e, con l’aggiunta di un po’ di succo di limone, marmellate. E ovviamente nelle celebri granite siciliane. E chi è in cerca di una dissetante esplosione di energia, potrà provarlo anche spremuto.
A sottolinearne la sua unicità e il suo valore c’è il riconoscimento ricevuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali che lo ha inserito fra i “P.A.T.”, i Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Sicilia, cioè fra quei “portabandiera” della cultura gastronomica regionale.
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