Il consiglio comunale di Castronno vota la chiusura della scuola di Sant’Alessandro
Dopo settimane di dibattito si è arrivati a una conclusione: maggioranza compatta e minoranza spaccata, ma la scuola della piccola frazione sarà chiusa nell'anno scolastico 2023-2024
La scuola di Sant’Alessandro chiuderà. Lo ha votato il consiglio comunale di Castronno questa sera, mercoledì 27 luglio, con il parere favorevole di tutta la maggioranza e di una parte dell’opposizione.
Una vicenda “divisiva” fin dall’inizio: da una parte il sindaco Giuseppe Gabri forte dei numeri che dimostrano un forte calo demografico e una diminuzione di iscritti nella scuola Marconi nella frazione di Sant’Alessandro, dall’altro i genitori, combattivi e strenuamente convinti di difendere la loro scuola ad ogni costo. A nulla è servita la raccolta firme di questi giorni: la petizione presentata sul “filo del rasoio” poche ore prima del consiglio comunale è stata respinta così come appunto la richiesta di tenere aperta la scuola. (qui tutti gli articoli sulla scuola di Sant’Alessandro)
Dibattito breve in consiglio comunale che ha messo però in risalto la spaccatura all’interno dell’opposizione che non ha votato compatta la chiusura della scuola: contrari Luca Vasoli di Progetto Comune e Roberto Tabano di Insieme per Castronno, favorevoli gli altri consiglieri di Progetto Comune.
Tutti d’accordo invece nel contestare le modalità con cui è stata comunicata la decisione di chiudere la scuola, ovvero attraverso un post su facebook ma non è certo questo il fulcro della questione: «Quando i conti non tornano – ha detto in sintesi Luca Vasoli di Progetto Comune -un buon padre di famiglia ha il compito di porsi il problema. Dico però che è intempestivo l’intervento del sindaco sui social: in questo caso la forma è anche sostanza. Non voglio entrare nelle questioni che riguardano l’aspetto didattico, ma dico che la scuola è uno dei pilastri su cui si fonda la nostra democrazia. Vorrei capire cosa porterà abdicare a questa promessa, vorrei sapere cosa succederà della struttura delle Marconi quando la scuola sarà chiusa. Il mio gruppo ha opinioni diverse sulla questione, io però sono contrario alla chiusura della scuola».
«Una scuola che potrebbe avere più iscritti in futuro – ha aggiunto Tabano – Non capisco questa fretta di chiuderla».
Le motivazioni le ha ribadite il sindaco Gabri nei suoi interventi: «In queste settimane dopo la mia uscita sui social di un’eventuale chiusura della scuola Marconi ne ho sentite di tutti i colori. A partire dalla mia comunicazione del mese scorso in cui mi si è contestato l’uso di Facebook. Siamo nel 2022 ed è chiaro a tutti che i social sono strumenti preziosi per diffondere in modo più rapido le notizie. Da sempre utilizzo Facebook e i Castronnesi hanno sempre apprezzato soprattuto nel periodo Covid. Ma il problema è un altro, ovvero che ognuno pensa a se stesso e la maggior parte delle persone antepongono l’interesse personale alla cosa pubblica.
Insegnanti che si sono schierate per paura di un cambiamento lavorativo o per paura di uno spostamento, una dirigente che ha fatto riunioni con i genitori senza invitare l’Amministrazione e si è permessa di telefonare ai sindaci dei paesi limitrofi affinché prendessero posizioni contro la chiusura e continui articoli di giornale per farmi passare come incompetente in materia ed infine i genitori che guardano il loro orticello con la paura di affrontarmi singolarmente ma bravi a farlo dietro ad un branco o sui social. Insomma invece di capire a fondo le scelte di questa amministrazione si è preferito la strada della campagna denigratoria e delle pressioni al fine di fare cambiare idea. I dati parlano chiaro – ha detto Gabri – : 1000 iscritti in meno ogni anno alla scuola primaria a livello provinciale, negli ultimi 3 anni 3000 iscritti in meno; come si può pensare in un comune di 5000 abitanti di tenere aperte due scuole quando la Pascoli ha spazio per contenere tutti gli alunni compreso i bimbi della Marconi?».
«Quello che poi mi ha, ci ha colpito, e che sarà sicuramente oggetto di approfondimento, è la affermazione che lascerebbe intendere che vi siano diversità di didattica tra la scuola Marconi e la scuola Pascoli e che invoglia le famiglie a scegliere la prima invece che la seconda – ha aggiunto Gabri -.
Noi riteniamo che l’offerta didattica all’interno del medesimo istituto comprensivo debba essere la stessa e che non vi debbano essere differenziazioni o penalizzazione per gli alunni che frequentano sezioni diverse. Pertanto se ciò non fosse, dovrà essere subito interessata la Dirigente dell’Istituto Comprensivo la quale dovrà attivarsi per eliminare le differenze.
Io credo che la Marconi sia una buona scuola come lo è la Pascoli».
Respinta anche la petizione. «Su 757 firme raccolte solo 292 sono di Castronnesi ovvero pari al 38% e non la metà come scrivono i sostenitori – ha detto il sindaco Giuseppe Gabri –
Da aggiungere anche che molte firme raccolte presso il parcheggio del supermercato non sono del tutto sentite come quelle raccolte presso l’abitazione privata a Sant’Alessandro il primo weekend e quelle raccolte a Brunello il secondo weekend. Nel parcheggio del supermercato i sostenitori fermavano le persone una ad una e veniva raccontata una versione a senso unico giocando sulla non conoscenza totale della questione. Chiunque avrebbe firmato. Invece serie e motivate le firme raccolte nei primi due weeekend perché ci si doveva recare apposta. Da un conteggio rapido le firme dei Castronnesi raccolte al supermercato sono circa 120, firme che ovviamente hanno tutt’altro peso.
Analizzando quindi i dati, ovvero 292 firme su 4080 maggiorenni presenti a Castronno, queste rappresentano circa il 7% per scendere al 4% considerando le sole firme dei due weekend precedenti. Sono stati tre i weekend di raccolte firme e quindi da ciò si deduce che se il 95% dei Castronnesi non ha votato la petizione significa che la maggioranza dei cittadini di Castronno ai quali questo Consiglio Comunale deve rendere conto è d’accordo nel chiudere o al limite non ha interesse ed è per questo che voterò per il respingimento della petizione».
Ad appoggiare, con qualche riserva, la decisione del sindaco i consiglieri di opposizione Chiara Tarullo e Simone Bertoni di Progetto Comune; Tarullo ha contestato però la mancanza di confronto tra sindaco e genitori ed ha auspicato che questo sia l’inizio di un rapporto più collaborativo che gioverebbe ai bambini che frequentano le scuole, mentre Simone Bertoni ha chiesto garanzie sull’utilizzo della stabile una volta che perderà la sua dimensione di edificio scolastico: «Voterò a favore della chiusura della Pascoli ma vorrei che fosse discussa subito la nuova destinazione d’uso. Trovo intollerabile che ci siano edifici pubblici inutilizzabili».
Delusi ma niente affatto disposti a “gettare le armi” i genitori della Marconi che hanno aperto una pagina Facebook per condividere la loro battaglia: «Una grossa delusione – dice Martina Belli – ma non ci fermeremo anche se il destino della scuola sembra ormai segnato». «Abbiamo portato la petizione in Provincia – aggiunge Riccardo Legnani – speriamo che ci ascoltino»
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